Riserva Naturale di Castrovillari, anche La Casa di Francesco di Morano appoggia il progetto di legge
Per l'associazione «rappresenta una garanzia di tutela ambientale e di protezione del contesto da ogni azione di predazione economica da parte di multinazionali che fanno profitto ai danni delle comunità locali»
MORANO CALABRO - Alla lunga lista di associazioni che sostengono la proposta di legge sull'istituzione della Riserva Naturale di Castrovillari, a firma del consigliere regionale Ferdinando Laghi, si aggiunge anche la Casa di Francesco.
Si tratta di un'associazione di promozione sociale e culturale, con sede nella vicina Morano Calabro e che, per questo, sottolinea l'interesse di un intero territorio all'iniziativa, pur non essendo il Comune di Morano coinvolto geograficamente nell'area interessata.
La Casa di Francesco lavora da anni al progetto di rigenerazione del Museo dell'Agricoltura e della Pastorizia ed opera in ambito culturale tra Pollino e Sibaritide, con l'obiettivo di proseguire nel solco tracciato da Francesco Mainieri, il fondatore del Museo.
L'associazione ha preso in considerazione la proposta di legge di Laghi e, con la consapevolezza dell'importanza di tutelare un patrimonio naturalistico ricco di biodiversità animale e vegetale, in un'epoca in cui l'emergenza climatica ed energetica mette a rischio la sopravvivenza di intere nicchie ecologiche, ha espresso pieno sostegno all'iniziativa.
«L'impegno dell'associazione nel promuovere innovazione tecnologica nella tutela dell'ambiente - si legge in una nota de La Casa di Francesco - porta al sostegno di ogni possibile utilizzo di fonti energetiche alternative al fossile rispettose di ambiente e paesaggio, ma non può di certo accogliere con consenso l'iniziativa di qualche multinazionale del Nord Italia che vuole occupare gran parte del territorio che sarebbe destinato nella proposta di legge alla riserva, con pannelli fotovoltaici per la produzione di energia i cui profitti sarebbero tutti unicamente a vantaggio dei produttori, senza alcuna ricaduta sulle comunità locali».
«Un giusto equilibrio - continua la nota - seppur delicato e difficile da raggiungere e mantenere, tra tutela del paesaggio, tutela dell'ambiente e produzioni energetiche è la sfida del futuro, che non può realizzarsi senza un protagonismo reale di cittadini e cittadine all'interno di comunità energetiche solidali rispondenti ai bisogni locali. Posto, dunque, che le attività esistenti, come è stato già più volte ripetuto, non saranno abolite, che con i dovuti vincoli di ecosostenibilità potranno essere ulteriormente previste nuove attività di natura agricola e zootecnica, turistica ed educativa, l'istituzione della riserva - conclude la nota dell'associazione - rappresenta una garanzia di tutela ambientale e di protezione del contesto da ogni azione di predazione economica da parte di multinazionali che fanno profitto ai danni delle comunità».