Papasso sposa il progetto Sibaritide-Pollino: «Aperto alle proposte su nuovi assetti istituzionali» | VIDEO
Poi lancia un appello: «C’è bisogno di una rivendicazione forte e nessuno spazio per dualismi tra sindaci, consiglieri ed esponenti politici. Tutti dovranno unirsi per dire che ci siamo e vogliamo continuare ad esserci per un futuro migliore»
CASSANO JONIO – Attorno al discorso della nuova provincia iniziano ad addensarsi i pareri dei sindaci del territorio. Anche il primo cittadino di Cassano Jonio, Gianni Papasso, si è espresso a riguardo valutando positivamente la proposta del sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi.
«Saluto positivamente – ha dichiarato ai nostri microfoni - tutte le proposte innovative che ci sono e che verranno fatte nel territorio dell’area di Sibari riguardo i nuovi assetti istituzionali. Dopo la fusione della città di Corigliano Rossano era ovvio che non si potesse restare fermi e che ci sarebbe stato un atteggiamento di apertura e sensibilizzazione anche sul tema dell’unione dei comuni e sulla collaborazione tra i territori».
Un tema che Papasso aveva già messo sul tavolo tempo addietro: «Dopo l’approvazione della cosiddetta legge Delrio, ho lanciato l’idea della vasta area della Sibaritide-Pollino. Quando avanzai questa proposta, in virtù della legge approvata, non venne ripresa e non ne capii mai le motivazioni. Successivamente, ho avuto l’onore di essere candidato al Parlamento rappresentando il collegio di Castrovillari-Corigliano-Rossano e Crotone e, nell’ambito delle proposte programmatiche fatte, decisi di rilanciarla. Anche lì la campagna elettorale si svolse su altri temi utili a conquistare un posto in parlamento, e non certamente per confrontarsi sui programmi e il futuro dei territori».
Poi ritorna su nuovi e vecchi scenari: «Giudico la proposta di Flavio Stasi legittima e mi sono permesso di esprimerlo pubblicamente aggiungendo che sarebbe giusto allargarla anche all’area del Pollino. Non per dire qualcosa di nuovo ma per ricordare che nel passato c’era stata la maturità da parte dei sindaci e delle forze politiche di insistere in questo senso. Allora si partì dalla proposta Accroglianò della provincia di Rossano. Poi con la provincia di Castrovillari si è lavorò e dialogò arrivando ad una sintesi che si ottenne quando i territori si misero insieme. Ricordo che allora ci fu la riunione dei 30 consigli comunali dalla quale venne fuori la proposta di legge. Questa proposta ebbe il vaglio da parte del Consiglio Regionale della Calabria e approdò anche come proposta al Senato. Poi non si fece nulla perché altri territori avevano “più santi in paradiso”. Ricordo che Vibo Valentia aveva un suo Senatore, Crotone con tutte le sue questioni legate all’industrializzazione è stata avvantaggiata mentre la nostra area si ritrovò ai margini».
Poi aggiunge: «Oggi si parla nuovamente di Provincia. Ovviamente non deve essere un pennacchio e non bisognerà parlare subito di capoluoghi. La cosa più importante sarà avere il riconoscimento come territorio, poi il capoluogo verrà assegnato al Comune che risponderà ai criteri demografici, politici e culturali richiesti. Il focus dovrà essere sui problemi: diritto alla salute, piano trasporti, spopolamento e lavoro»
Infine un appello: «Questa area resta la grande tradita da tutti i governi e non bastano le proposte. C’è bisogno di una rivendicazione forte e nessuno spazio per dualismi tra sindaci, consiglieri ed esponenti politici. Tutti dovranno unirsi per dire che ci siamo e vogliamo continuare ad esserci per un futuro migliore».