Crosia, Montenegro: «L’Eucarestia è un tesoro che riempie il cuore di bellezza e di gioia»
Il Cardinale, Arcivescovo emerito di Agrigento e Amministratore Apostolico di Piana degli Albanesi, ha concluso il percorso di formazione parrocchiale annuale guidato dal parroco don Giuseppe Ruffo, che quest’anno si è concentrato sul tema della preghiera

CROSIA - Mercoledì 25 giugno, in occasione del Giubileo e dei festeggiamenti in onore del Santo Patrono Giovanni Battista, la comunità parrocchiale di Mirto-Crosia ha vissuto un momento di profonda spiritualità e riflessione con la presenza del Cardinale Francesco Montenegro, Arcivescovo emerito di Agrigento e Amministratore Apostolico di Piana degli Albanesi.
Sua Eminenza ha concluso il percorso di formazione parrocchiale annuale guidato dal parroco don Giuseppe Ruffo, che quest’anno si è concentrato sul tema della preghiera. Don Franco, come ama farsi chiamare ha ringraziato don Giuseppe per l’invito e si è complimentato per la qualità del cammino proposto alla comunità. Durante il suo intervento ha offerto una profonda riflessione sull’importanza dell’Eucarestia e della preghiera nella vita del cristiano, in particolare ha evidenziato come l’Eucarestia sia fonte di gioia e come la preghiera sia fondamentale per la ricerca di Dio e la conversione personale.
Ha definito l’Eucarestia un “tesoro che riempie il cuore di bellezza e di gioia”, e ha sottolineato che la preghiera non sia solo una richiesta di aiuto, ma un vero incontro con Dio, fonte di speranza anche nei momenti difficili, è un elemento fondamentale della vita cristiana, perché ci mette in cammino verso Dio e ci permette di sentirlo vicino. Non è solo una richiesta nei momenti di bisogno, ma un dialogo profondo che aiuta a riscoprire la presenza di Dio dentro di noi. Il Cardinale ha affermato che “quando si mangia Gesù, poi si torna tra gli altri con Gesù nel cuore” e che l’Eucarestia deve tradursi in attenzione concreta verso il prossimo: “Se ho fame del pane e non sento la fame del fratello che ha bisogno d’amore, l’Eucarestia non l’ho ancora incontrata”. A conclusione dell’incontro, molto partecipato, Il Cardinale Montenegro ha consegnato gli attestati di partecipazione alla Scuola di Preghiera Parrocchiale “Signore, insegnaci a pregare” (Lc 11,1), moderata dallo stesso don Ruffo, promotore e anima del cammino formativo. Un momento che ha lasciato il segno nel cuore della comunità, segno di una chiesa viva, in ascolto e in cammino.
Nella giornata di giovedì 26 giugno alle ore 10.00, la comunità parrocchiale di San Giovanni Battista di Mirto-Crosia ha vissuto un altro momento intenso e ricco di significato. Il Cardinale Francesco Montenegro ha presieduto la celebrazione eucaristica, accolta con calore e affetto dall’intera comunità guidata dal parroco don Giuseppe Ruffo. Presenti alla celebrazione anche l’On. Pasqualina Straface, il sindaco Maria Teresa Aiello e la Giunta comunale, che con la loro presenza hanno voluto onorare un evento spiritualmente e civilmente rivelante per la città.
Nell’omelia il Cardinale ha ribadito la centralità della carità nella vita cristiana, sottolineando come la santità non sia qualcosa di astratto, ma si realizzi concretamente nell’amore verso gli ultimi, nella cura per i più fragili, i poveri, i migranti. Egli vede la santità non come un ideale raggiungibile da tutti, ma come un percorso concreto che si snoda attraverso le scelte quotidiane attraverso le scelte e l’amore verso il prossimo. La sua visione della santità si intreccia con l’accoglienza e l’integrazione, elementi fondamentali per costruire una società più giusta e fraterna. Ha richiamato l’importanza della dignità umana, spesso calpestata o ignorata, e ha invitato tutti a farsi testimoni di un Vangelo vissuto ogni giorno.
Al termine della Messa, si è svolta la solenne benedizione dell’icone della Madonna dei Pellegrini, una tela che nei mesi scorsi ha visitato le famiglie della parrocchia, portando preghiera e conforto. Successivamente, il Cardinale ha benedetto anche il monumento dedicato a san Francesco di Paola, presso il lungomare CentoFontane, ulteriore segno della devozione che unisce fede e territorio. In segno di gratitudine, il Sindaco ha donato al Cardinale una targa commemorativa, elogiando pubblicamente don Giuseppe Ruffo per l’organizzazione e la profondità di questi momenti di fede vissuti con tutta la comunità.