«Ma a Cariati l'acqua è potabile o no?»
Il gruppo “L'alternativa c'è” tuona contro l’amministrazione: «Il sindaco faccia affiggere manifesti per informare città»
CARIATI - «Nessun comunicato stampa ufficiale, né un manifesto istituzionale che chiarisca alla cittadinanza se l'acqua che sgorga dai rubinetti era 50 giorni fa ed è a tutt'oggi, potabile; oppure se il suo utilizzo continua a rappresentare un pericolo per la salute pubblica. Resta un mistero, assurdo ed inaccettabile e che sta facendo crescere preoccupazione, allarme ma anche indignazione verso un'istituzione pubblica sorda e arrogante. L'Esecutivo Minò, obbligato alla trasparenza ed alla comunicazione istituzionale, si occupa forse di altro ed omette di informare. Quell'ordinanza, intanto, emessa un mese dopo l'esito negativo delle analisi, ancora non è stata revocata. Perché? Cosa c'era e c'è sotto?».
A sottolineare a distanza di pochi giorni «quanto sia democraticamente intollerabile il prolungato comportamento omissivo della Giunta Minò, evidentemente allergica alla trasparenza» è il gruppo consiliare di opposizione L'alternativa C'è.
«Il Primo Cittadino, che si ribadisce essere la principale autorità sanitaria della città (il che non vuol dire imitarsi ad annunciare da showman presunti o parziali interventi regionali sull'Ospedale ma tutelare la salute dei cittadini!), - spiegano - continua scorrettamente a preferire il buio informativo, assumendosi gravi responsabilità rispetto alle possibili conseguenze di un prolungato uso pubblico di acqua probabilmente non potabile. Era estate, oggi siamo in autunno. Ricordiamolo: l'Amministrazione Comunale ha atteso un mese per emettere l'ordinanza del 5 settembre pur avendo in mano i risultati dall'8 agosto e comunicare la non potabilità dell'acqua proveniente dai pozzi del Petraro. – La domanda viene spontanea: perché questo silenzio? Forse perché ammettere quella criticità in piena estate avrebbe significato dover rinunciare allo spreco di risorse pubbliche per costosi eventi di intrattenimento sociale ad uso e consumo dei soli residenti e spacciate per inesistente promozione turistica?»
«A quella che sarebbe dovuta essere e deve essere sempre, per le istituzioni pubbliche, la superiore salvaguardia della salute di tutti, l'Esecutivo Minò, che continua a confondere feste e festini, concentrati in pochi giorni di agosto con marketing territoriale, strategie e comunicazione turistiche, di fatto inesistenti, ha forse preferito i famosi e concerti di poche ore (improduttivi dal punto di vista di reputazione turistica, pernottamenti o eventuale aumento di fatturato commerciale)?