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Cgil Calabria a Roma per dire No alle politiche distruttive di questo governo

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CALABRIA - La Cgil Calabria sarà presente in massa alla manifestazione del 20 Aprile, indetta a Roma da Cgil e Uil sui temi della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, per la difesa e il rafforzamento della sanità pubblica, per una riforma fiscale e la tutela dei salari. In tanti partiranno da tutta la regione per il corteo che si concluderà a piazzale Ostiense seguendo "La Via Maestra", il percorso avviato dallo scorso anno che punta a dire con chiarezza: «il nostro "No" alle politiche distruttive di questo governo».

«Il nostro contributo - si legge nel comunicato stampa - arriverà anche dal palco con l'intervento di una Tirocinante di Inclusione Sociale (TIS) del Comune di Villa San Giovanni, che rappresenterà una delle nostre vertenze più importanti e che riguarda in Calabria 4 mila lavoratori senza tutele come contributi, tredicesima o Tfr, e che ricoprono incarichi nelle pubbliche amministrazioni calabresi senza certezza del futuro. Se non ci fossero si andrebbe incontro ad una paralisi del sistema, eppure vengono trattati come l'ultima ruota del carro, spesso lasciati anche senza i dovuti dispositivi di protezione e sicurezza».

«Protestiamo per il diritto alla Salute e alla Sicurezza sui luoghi di lavoro, perché il conteggio delle vittime - continuano - si fermi e non si creino, ad esempio come con il subappalto a cascata, condizioni che deresponsabilizzano i datori di lavoro, scaricando tutti i rischi sui lavoratori. Chiediamo una Sanità Pubblica e Universale contro politiche che hanno spogliato lo Stato Sociale e che tramite l'Autonomia Differenziata renderanno il diritto alla cura un privilegio e il ricorso alla sanità privata una scelta dovuta. Il tutto mentre in Calabria la percentuale di persone che rinunciano a curarsi è altissima, la rete ospedaliera monca, le liste di attesa superano spesso l'anno, l'area diagnostica è carente nelle attrezzature».

«Saremo in piazza - si legge più avanti - anche per una giusta Riforma Fiscale che attinga lì dove le risorse ci sono per finanziare sanità, istruzione, non autosufficienza, diritti sociali e investimenti pubblici. Per una riforma che valorizzi chi produce ricchezza. Al contrario, la riforma dell'esecutivo continua a tassare lavoro e pensioni più dei profitti, del lavoro autonomo benestante; non tassa gli extraprofitti e premia l'evasione, che sottrae 90 miliardi di euro ogni anno alle politiche sociali e di sviluppo del Paese».

«Chiediamo la Tutela dei Salari tramite la contrattazione collettiva settoriale, il rinnovo dei contratti alle scadenze naturali, l'abolizione della precarietà, la riduzione dell'orario di lavoro a parità di retribuzione, la promozione di azioni per una reale parità e per il superamento del gap salariale tra donne e uomini» concludono.

Luigia Marra
Autore: Luigia Marra

Mi sono diplomata al Liceo Classico San Nilo di Rossano, conseguo la laurea in Lettere e Beni Culturali e successivamente la magistrale in Filologia Moderna presso Università della Calabria. Amo ascoltare ed osservare attentamente la realtà di tutti i giorni. Molto caotica e confusionaria, ma ricca di storie, avvenimenti e notizie che meritano di essere raccontate.