Ad un anno dal crollo, al via la complessa ricostruzione del ponte Ortiano
Stamani la consegna dei lavori a Longobucco. Caporaso (Anas Calabria): «È un lavoro complesso». Si opererà su due fronti: la demolizione totale dell’opera crollata e la ricostruzione del rilevato a valle
LONGOBUCCO – Sono stati consegnati stamani, a quasi un anno esatto dal crollo, i lavori di ricostruzione del viadotto Ortiano, lungo la strada Sila-Mare. La struttura, ricordiamo, era incredibilmente crollata (a nove anni dalla sua costruzione) il 3 maggio del 2023 sotto la piena del fiume Trionto. In un anno quella strada ha subito una rivoluzione copernicana. È passata prima dall’egida della Regione Calabria a quella di Anas diventando, di fatto la SS177 bis, dopodiché, grazie a questo passaggio di competenze il Ministero delle Infrastrutture è potuto intervenire direttamente per finanziare l’opera di ricostruzione del viadotto e della restante parte di tracciato crollata (sono stati stanziati 9 milioni di euro).
Stamani a Longobucco c’era il massimo dirigente di Anas Calabria, Francesco Caporaso, che nel formulare l’atto di consegna dei lavori ha spiegato anche la complessità dell’opera, dal momento che si opererà su una infrastruttura minacciata costantemente dal dissesto idrogeologico, da un lato, e da un corso d’acqua intemperante come il Trionto.
Un'opera complessa
«Arrivare ad oggi – ha spiegato Caporaso - non è stato semplice. Abbiamo dovuto affrontare una problematica complessa. Anas non aveva contezza della complessità del problema (l’opera, ricordiamo, è stata progettata e realizzata in parte dall’allora comunità Montana Sila Greca e in parte dalla Regione Calabria, ndr). In seguito a diversi studi e confronti con gli specialisti dell'Autorità di Bacino – ha aggiunto il massimo dirigente di Anas Calabria - ci si è resi conto dell'enorme complessità che si estende anche al mantenimento in esercizio e alla ricostruzione dei rilevati di valle, in particolare quello distrutto».
L’obiettivo immediato, ha poi svelato Caporaso, è quello di avviare immediatamente la demolizione delle opere danneggiate e distrutte durante la piena del 3 maggio 2023 («che durerà qualche mese»), per poi passare alla ricostruzione del ponte con un'opera differente, fondata in modo da essere al sicuro da eventuali fenomeni di piena. Pare - ma su questo si attendono conferme – che il viadotto Ortiano 2, che attraversa trasversalmente il letto del fiume da un argine all’altro, sarà realizzato con una campata unica e senza piloni intermedi.
Coinvolta anche l'Unical
Oltre ai lavori sul viadotto, inoltre, a breve dovrebbero partire anche quelli per la ricostruzione del "rilevato di valle" «già finanziato per 4 milioni di euro». «L'intenzione – ha ribadito Caporaso - è quella di avere cantieri in contemporanea per ridurre tempi». Certo, non sarà semplice, soprattutto perché il territorio impone un’ingegneria complessa, tant’è che proprio per studiare soluzioni contro il dissesto nel bacino del Triono, Anas insieme alla Regione Calabria hanno coinvolto l’Università della Calabria per lo studio di opere a protezione delle infrastrutture. «Ci troviamo difronte a una strada fragile – ha concluso Caporaso - soggetta al potenziale rischio idraulico. bisognerà adoperarsi per realizzare opere che consentano di affrontare le peculiarità del fiume Trionto per gli anni a seguire».
Con Caporaso, in quella che è stata una giornata importante per il futuro della Sila-Mare, stamani, c’erano anche il sindaco di Longobucco, Giovanni Pirillo accompagnato dai rappresentanti dell'Amministrazione Comunale, i consiglieri regionali, Giuseppe Graziano e Davide Tavernise.
«Un errore costruire una strada in un fiume»
«C’è un errore di fondo in questa storia» – ha ricordato Graziano: «Questa strada non andava costruita all’interno del fiume. Rimetterla in sicurezza – ha aggiunto - è più complicato che farne una nuova. È innegabile che ci sono stati disagi, ma Anas Calabria, anche in questo caso, ha fatto di tutto per far fronte ad un problema insormontabile cercando una soluzione definitiva e risolutiva».
«Oggi è un punto di partenza»
«Oggi – ha aggiunto Tavernise - è solo l'inizio ma l'attenzione non deve esaurirsi adesso. La Regione ha preso impegno che entro agosto si aprirà strada di collegamento tra località Mango e il ponte di Caloveto. Speriamo che questo ultimo tratto sia davvero aperto e che per la festa di San Domenico (il 4 agosto) siano stati conclusi anche i lavori di demolizione».