Ciclovia Val di Neto, costruire anche nella Baia di Borea un fil rouge che unisce il patrimonio storico-naturalistico
Farsi conoscere, conoscendo a sua volta e interagendo con altre realtà calabresi. Parte da qui un’esperienza di impegno sociale che mira a creare consapevolezza e una nuova destinazione turistico-esperienziale
CALOPEZZATI – Fare rete con i territori per costruire nuove destinazioni culturali e green. È questo il primo, imprescindibile, step che l’Associazione di promozione sociale (APS) Baia di Borea, ente che mira alla valorizzazione dell’area geografica stretta tra Capo Trionto e la foce del fiume Arso e del suo patrimonio artistico, intende perseguire come mission imprescindibile per creare consapevolezza e prospettive. La scorsa domenica 10 marzo un gruppo di 9 escursionisti dell’associazione, in collaborazione con la Skystone Holding (www.outdorcalabria.it), in sella ad e-bike di ultima generazione ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione della ciclovia della Val di Neto, nel crotonese.
Farsi conoscere, conoscendo a sua volta e interagendo con altre realtà calabresi che operano per la promozione turistico-esperienziale. Questo il concetto di fondo che ha spinto il sodalizio Baia di Borea a scendere fino al Marchesato per partecipare all’evento inaugurale dei nuovi 38km di pista ciclabile immersi tra natura e storia.
L'area jonica tra Corigliano Rossano e Crotone è ricca di attrattori turistico-culturali-ambientali, ognuno con una sua identità, connotazione storica e unicità. Insieme, possono costituire gli elementi di una offerta diversificata da promuovere sia per soddisfare una domanda turistica consolidata, spesso all'oscuro dell'esistenza nell'area di beni architettonici, paesaggistici che socioculturali di rilievo, che ai fini stessi della attrazione di nuovi flussi.
Baia di Borea, infatti, opera per la valorizzazione del proprio territorio ma con la logica di integrazione dell'offerta con gli tutti gli attrattori del contesto territoriale che ritiene indispensabili a generare interazioni virtuose.
L'esempio della ciclovia della Valle del Neto è progetto a cui fare riferimento perché con i suoi quasi 40 kilometri di pista rappresenta un vero e proprio fil rouge tra le emergenze storico-artistiche-culturali di quel territorio. Una vera e propria mappa del tesoro che consente all’escursionista di poter vivere a pieno quel territorio.
Un’esperienza da prendere ad esempio e traslarla proprio nel territorio della Baia di Borea dove esistono tanti potenziali attrattori, unici nel suo genere. Che si tratti di ambiti naturalistici e paesaggistici o di beni architettonici di pregio non fruibili (si pensi, ad esempio, ai molteplici fabbricati di svariata epoca abbandonati o comunque beni culturali non fruibili come il Castello Giannone di Calopezzati), è necessario che il territorio acquisisca quella consapevolezza tale che consenta di attuare iniziative che abbiano come obiettivo quello del recupero, del riuso e quindi della restituzione alla collettività con approccio co-partecipativo e quindi finalizzato a generare valore come nuova economia e posti di lavoro.
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