Per 'A Cantina di Cariati i complimenti dei visitatori: ecco il turismo esperienziale
Un percorso ormai storicizzato quello de ‘A Cantina che continuerà a sollecitare e promuovere una diversa visione dello sviluppo turistico ed eco-sostenibile, tra calici di vini di vitigni autoctoni e gamberi viola
CARIATI - Un motivo in più per raggiungere la cittadella fortificata bizantina, nella quale riscoprire e condividere lo spirito, i sapori e le atmosfere autentiche del luogo e di tutto ciò che gli appartiene. È esattamente quello che trasmette e rappresenta ‘A Cantina per il centro storico medioevale di Cariati, una tra le più efficaci e funzionali attrazioni, in tutti i mesi dell’anno. Chi c’è stato, lo racconta e vuole ritornarci.
«È il caso - riporta la nota - del maître pugliese Sante Basile. Originario di Taranto, è tornato dopo tre anni a Cariati per trascorrere qui le sue vacanze-lavoro e dal mese di giugno scorso si è concesso più di una tappa, così come diversi altri ospiti tra i quali anche il docente del dipartimento di finanza dell’Università Bocconi di Milano, Paolo Colla, in questo verace covo del gusto che si affaccia su corso XX Settembre, cuore dell’emozionante salotto diffuso con le otto torri affacciate sullo jonio, un marcatore identitario della Calabria non ordinaria».
«Ciò che colpisce e attira molto a prima vista – ha commentato il Maître – è sicuramente il sito che ospita ‘A Cantina. Ciò che conferma la qualità è l’accoglienza umana e totale, totale del padrone di casa, Giovanni Filareti e la proposta enogastronomica autentica della sua squadra, che porta in tavola il vero km0, senza copia-e-incolla, sia quello di mare che di terra e la vera cucina della memoria e del futuro di questa terra, regalando emozioni all’ospite. Ecco: sta tutta qui la forza e la magia del turismo esperienziale!».
Un percorso ormai storicizzato quello de ‘A Cantina che continuerà a sollecitare e promuovere una diversa visione dello sviluppo turistico ed eco-sostenibile, tra calici di vini di vitigni autoctoni e gamberi viola di Cariati.
«Lo stesso gambero viola dei nostri mari – annuncia Giovanni Filareti – che sta continuando a far registrare un successo senza precedenti nella sua combinazione erotica col fico d’india locale ed al quale sarà prossimamente dedicato un evento speciale, per continuare a riflettere, a confrontarsi, a provocare ed a stimolare rotture di uova, polemiche, ma anche cambiamento sociale e prospettive diverse, sempre senza pianti, rimpianti, lamenti o complessi di inferiorità».