Tutti i dubbi di Stasi sulla riforma dei Consorzi di Bonifica: «Resta una grande precarietà»
«Sono preoccupato sia per quel che riguarda il rispetto del personale dipendente che per l'efficienza dei mezzi, il che non è tollerabile proprio per la delicatezza dei servizi di competenza che non sono dilazionabili»
CORIGLIANO-ROSSANO – Il sindaco di Corigliano-Rossano si dice soddisfatto della revoca dello sciopero dei lavoratori del Consorzio di Bonifica di Trebisacce ma anche preoccupato per la precarietà e le sorti dell’intero comparto.
«Ho sostenuto la battaglia dei lavoratori del Consorzio di Bonifica – afferma -, spesso con la presenza fisica alle iniziative, e sono sempre rifuggito da personalizzazioni di quello che era e resta un problema strutturale.
In questi mesi, e non certo per responsabilità del nuovo commissario, dottor Antonucci – che immagino impelagato nel tentativo di prendere contezza e riordinare amministrativamente l'Ente - trovo che la presenza delle attività del Consorzio di Bonifica di Trebisacce sul territorio sia, se possibile, peggiorata.
Come sindaco ne ho contezza, dal momento che, nello spirito di collaborazione che ha sempre caratterizzato i due enti pubblici, ho dovuto sollecitare più volte il Consorzio per l'espletamento di attività ordinarie.
Che i Consorzi vadano riformati strutturalmente non vi è alcun dubbio, ma se qualcuno pensa – nelle more della riforma - di poter lasciare gli enti per mesi o anche per settimane "senza benzina", in senso figurato ed in senso letterale, credo che non abbia compreso che dalle attività quotidiane del Consorzio di Bonifica dipende una parte della nostra agricoltura ed anche una parte della sicurezza idrogeologica dell'area di competenza.
Per questo sono certamente soddisfatto del ritiro dello sciopero già proclamato da parte delle rappresentanze sindacali alla luce del pagamento delle spettanze dei lavoratori fino a dicembre, ma allo stesso tempo esprimo forte preoccupazione per uno stato di precarietà strutturale, tanto in termini di rispetto del personale dipendente quanto in termini di efficienza dei mezzi, che non è tollerabile proprio per la delicatezza dei servizi di competenza che non sono dilazionabili.
Ho sempre stigmatizzato e invitato a superare lo scarica barile, in atto fino ad alcuni mesi orsono, tra Regione Calabria e Dirigenza del Consorzio, invitando sempre a badare esclusivamente ai diritti dei lavoratori ed ai diritti degli utenti dell'Ente. Lo ribadisco – conclude - con maggiore forza oggi dal momento che quella dicotomia, alla quale non ho mai dato troppa importanza, dovrebbe essere stata superata dal commissariamento».