Crollo Viadotto Ortiano 2 strada Sila-Mare: «Longobucco non mollare»
«Oggi il fiume Trionto ci ricorda, ancora una volta, che la natura va rispettata, che nella sua vallata non accoglie imposizioni»
LONGOBUCCO - «“Chi ti vo piare Truantu”…Era una frase un tempo utilizzata a Longobucco per augurare una tragedia a chi si rendeva protagonista di malefatte: una frase che oggi ci ricorda la forza di un fiume che, quando è in piena, dalla Sila scende con forza impetuosa fino al mar Ionio, trascinando con sé tutto ciò che trova lungo il proprio tragitto».
Inizia così la nota stampa del gruppo di minoranza Per Rinascita di Longobucco che continua: «Oggi il fiume Trionto ci ricorda, ancora una volta, che la natura va rispettata, che nella sua vallata non accoglie imposizioni e che sa come spazzare via mala-politica, mala-progettazione, mala-burocrazia, mala-imprenditoria. Longobucco vive uno dei momenti più tristi e difficili della sua storia: un momento che mette a nudo le fragilità di un progetto concepito male e proseguito peggio e che evidenzia altresì l’inconsistenza di una classe politica incapace di saper fare le scelte giuste per gli interessi del popolo. Non possiamo, però, in questo momento permetterci una depressione sociale: siamo obbligati a guardare avanti e recuperare forza e speranza. Pertanto, non possiamo che riporre le nostre speranze da una parte nella magistratura, affinché faccia finalmente nomi e cognomi dei responsabili dello scempio politico/geologico/ingegneristico perpetrato nella vallata del Trionto, dall’altra ad uno spirito di rinascita che, in un momento di rabbia come quello attuale, deve avere la meglio sullo sconforto. Da mesi siamo tempestati da ogni tipo di avversità: intemperie, incapacità amministrative, incomunicabilità politiche, ma siamo montanari e come tali resilienti ed orgogliosi».