Imparare attraverso l’esperienza: i bambini di Magnolia scoprono il valore dell’attesa e del cambiamento
Il laboratorio di Vendemmia fatto dai bambini e per i bambini che regala loro un’esperienza pedagogica unica e formativa
CORIGLIANO-ROSSANO - Nelle ultime due settimane, i bambini del Polo dell’Infanzia di Magnolia hanno vissuto uno dei percorsi educativi più intensi: il Laboratorio di Vendemmia.
Il laboratorio si è aperto con la raccolta dell’uva all’interno di un allestimento, a cura dalle educatrici, che ricreava un piccolo vigneto: grappoli appesi e uno spazio pensato per permettere ai bambini di muoversi, scegliere e raccogliere. Dopo è arrivato il momento della pigiatura: i bimbi hanno avuto modo di osservare il cambiamento da frutto a succo schiacciandolo e sentendolo con le loro mani.
«È un gesto semplice - afferma la presidente della cooperativa Magnolia - che custodisce un prezioso insegnamento: il frutto non arriva da solo, va cercato, colto e riconosciuto. Nessuna paura di sporcarsi e nessuna barriera tra il bambino e la materia».
A completare l’esperienza formativa è stato poi il passaggio del torchio, il vedere come esce il succo, osservarne la sua trasformazione e comprendere che da ogni gesto può nascere qualcosa di nuovo. Il succo d’uva è stato raccolto in una bacinella e fatto fermentare naturalmente per alcuni giorni e ciò ha permesso ai bimbi di osservarlo ogni mattina e di notare ogni volta un piccolo cambiamento.
«Un esercizio educativo potente, perché insegna che non tutto è immediato e che l’attesa è parte integrante della crescita. Il laboratorio si è concluso con il travaso del mosto e la consegna a ogni bambino della propria bottiglietta. Un gesto semplice solo in apparenza: portare a casa qualcosa costruito fuori dal contesto familiare significa per un bambino riconoscersi capace, competente, protagonista. È orgoglio, è identità, è il piacere – aggiunge ancora la Pedagogista - di raccontare ai genitori un percorso vissuto fino in fondo e riceverne gratitudine».
Il messaggio dunque è chiaro: se un bimbo non si sporca non esplora, non distingue e di conseguenza non costruisce un pensiero. Anche su questo, la direttrice del Polo chiarisce «sporcarsi significa usare il corpo come strumento di conoscenza e dare un nome alle sensazioni» e conclude infine «in un tempo che spinge alla velocità e alla pulizia formale, Magnolia sceglie la strada dell’esperienza vissuta. Perché crescere significa attraversare esperienze che lasciano traccia».