5 ore fa:Rossanese, si lavora in silenzio ma con ambizione: Aloisi e Sifonetti puntano in alto
8 ore fa:Azione antincendio: intensificati i controlli e sanzionate 70 persone
7 ore fa:Co-Ro, Opposizione: «Buco nero nel bilancio e gestione senza controllo»
7 ore fa:Anffass Co-Ro ha partecipato al Tavolo permanente sulla disabilità
5 ore fa:Lavori sulla SS106: manutenzione o tortura quotidiana?
9 ore fa:VOLLEY - Alberto Graziano confermato alla guida del settore Femminile della Corigliano Volley
4 ore fa:Viabilità via Chidichimo a Lauropoli: i consiglieri Alario e Filardi chiedono la revisione dell'ordinanza
6 ore fa:Caputo attacca senza sconti : «Lo sport è un diritto, non un privilegio»
8 ore fa:M5S Europa: «Von Der Leyen e Fitto cancellano la politica coesione»
6 ore fa:Corigliano Scalo, marciapiedi trasformati in discariche: quando le telecamere non bastano

Co-Ro: «Una nuvola di radiazioni invisibili incombe sulla testa dei nostri bambini»

1 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - «Tra le cose strane di questa città, dopo che ci è stato tolto il tribunale per spedirlo in una piccola cittadina a ottanta km di distanza, adesso ce n’è una ancora più curiosa. Dopo avere girato invano tutta la città, le compagnie telefoniche hanno trovato due siti in mezzo alle case, sfruttando la disponibilità di un proprietario di terreno e di un condominio privati i quali, pur di racimolare quattro denari, accettano di mettere a possibili rischi sanitari la popolazione. Un’antenna di 30 metri che dovrebbe fungere da civetta per altre antenne dentro le case di Oliveto Longo, e un’altra su un palazzo dentro il quartiere Petra vicinissima alle scuole di tutta la città in via Nazionale».

È quanto si apprende da un comunicato stampa del Comitato No inquinamento elettromagnetico e Sì alla salute.

«Si è piazzata un’antenna che emette una nuvola di radiazioni sopra le teste dei bambini di Rossano per molte ore al giorno e che copre buona parte della città esponendo tutti i cittadini, specie di notte, al rischio di esposizione a frequenze molto alte. Tutto ciò col parere preventivo favorevole della Arpacal, agenzia regionale per la protezione ambientale e con l’assenso firmato da un dirigente del comune».

«I cittadini non accettano di mettere a rischio possibile la vita dei propri figli e la propria per avere un telefono più potente, quando si può ottenere analogo risultato utilizzando aree lontane dagli abitati. Dunque abbiamo avviato i contatti con l’amministrazione perché si provveda a riparare gli errori con un adeguato piano antenne. Inoltre avvertiamo i privati che si sono prestati a questo gioco “sporco” che oltre a continuare la battaglia per lo spostamento di questi impianti in luoghi sicuri, qualora dovessero manifestarsi conseguenze sanitarie per chi ha già patologie, o anche per altri, li riterremo responsabili degli eventuali danni e pretenderemo per via legale il risarcimento. Prima la salute e poi gli interessi economici».

(Fonte foto i404)

Veronica Gradilone
Autore: Veronica Gradilone

26 anni. Laurea bis in Comunicazione e Tecnologie dell’Informazione. Mi piace raccontare le storie, non mi piace raccontare la mia