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«La fusione non c'entra nulla con il malessere che si percepisce in città. Bisogna guardare in faccia la realtà»

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CORIGLIANO-ROSSANO – Dopo il recente ingresso nel gruppo politico di Azione, Giuseppe Graziano, ci offre il suo punto di vista sulle ormai famose e sempre immobili questioni che riguardano Corigliano-Rossano e l’intera sibaritide: fusione, ospedale unico, rete ferroviaria jonica e S.S. 106.

Ai microfoni dell’Eco in Diretta, il talk della nostra testata condotto dal direttore Marco Lefosse, Graziano ci ha fornito alcune riflessioni sulle questioni più urgenti che attanagliano il territorio.

Le prime battute hanno interessato la fusione. Il tema ha suscitato nelle ultime settimane un acceso dibattito cittadino ma in Consiglio Regionale si è registrato un passaggio fondamentale. In occasione dell'approvazione della legge di bilancio è stato votato un emendamento alla legge sui referendum grazie al quale sembrano arrestarsi le velleità degli autonomisti.

«Difendo assolutamente la città unica – afferma Graziano -. Se non altro per aver presentato, a suo tempo, la proposta di legge e averla sostenuta. Il referendum consultivo c’è stato cinque anni fa, la popolazione si è espressa: il 93% dei rossanesi e il 66% dei coriglianesi hanno votato “sì”. E c’è stata un’alta affluenza, contrariamente a quanto falsamente si dice. La percentuale di votanti di Corigliano, ad esempio, fu la stessa che per le regionali. Il corpo elettorale è, quindi, il medesimo. Alle comunali è diverso, la percentuale cresce, ma tra referendum e regionali è pressoché identica. Per quel che riguarda l’emendamento (votato all’unanimità dalla maggioranza), non è stato un colpo di mano come qualcuno vuole far credere perché questa norma fa parte di una “mille proroghe”, di cui sono stato relatore, e che comprende svariati articoli da approvare. Uno di questi comprende anche quello in questione: non si può indire un altro referendum abrogativo sullo stesso tema del quesito referendario prima che siano passati 15 anni dal primo».

«Sarebbe schizofrenico fare un referendum dopo pochi anni – prosegue -, siamo in un paese democratico e vince la democrazia. Questa legge - spiega ancora Graziano ritornando sul "milleproroghe regionale"  - è stata proposta e discussa nella riunione di maggioranza, è stato chiesto che venisse inserita in aula, è stata messa in cartella e ciascun consigliere disponeva della carpetta con le leggi. In più è stata depositata in Consiglio Regionale due giorni prima (visibile sul sito), per cui c’è stato tutto il tempo per leggerla e approfondirla. A chi dice di non averla letta o che gli è sfuggita rispondo che non sa fare il Consigliere Regionale. Poi, attenzione, ciò non significa che non si possa tornare indietro. Questo emendamento riguarda i referendum di iniziativa popolare ma la maggior parte delle leggi che vengono approvate sono di iniziativa dei Consiglieri. Se il singolo consigliere decide di accogliere le istanze di questi cittadini proponendo una legge di ritorno alle due municipalità, nulla ostacola il percorso democratico».

E sull’efficacia di queste azioni: «Gli anti-fusionisti trovino un consigliere che li sostenga e che firmi una legge da depositare».

Allo stato attuale, però, fare marcia indietro sul processo di fusione sarebbe anche rischioso. «Capisco il malcontento – ribadisce -, lo comprendo. Anche io avrei voluto che ci fosse un’accelerazione maggiore su certi temi, uno su tutti sullo statuto che avremmo dovuto ottenere già sei mesi dopo la costituzione della città unica. Ma bisogna capire anche cosa si perdebbe in questo momento: perderemmo i 20 milioni di premio ottenuti per la fusione (li dovremmo restituire), i finanziamenti intercettati come i PinQua e tutti quelli intercettati come comune unico. Sarebbe dannoso».

«E poi le buche, le contrade emarginate e l’inefficienza dei servizi non sono novità. La fusione non è la causa. Sicuramente non ci sono stati miglioramenti rilevanti ma per fortuna la situazione non è peggiorata. Se il governo cittadino avesse dato un sostegno maggiore a questo progetto in questi anni adesso, forse, avremmo una percezione diversa della città».

Ciò che manca è una visione della città unica che secondo il consigliere in pochi hanno: «Vedendo la programmazione degli eventi ho capito che si tende a trattare Rossano e Corigliano ancora come distinte».

E poi sull’ospedale, sulla ferrovia jonica e la 106: «Partiamo dall’ospedale. Finalmente dopo 12 anni i lavori sono iniziati ed io, per la prima volta, voglio prendermi un merito. Sono stato quello che ci ha creduto di più. Ad Occhiuto bisogna dare il merito per l’impulso forte dato all’edilizia sanitaria. C’è stata, di recente, una riunione perché l’aumento dei costi ha fatto variare le spese. È servita a fare il punto. Il cronoprogramma è comunque stato rispettato. L’ospedale lo avremo e prima della fine della legislatura».

«Sulla 106 purtroppo era necessaria più celerità. Io non critico mai le amministrazioni perché ognuno cerca di fare al meglio il proprio lavoro ma il parere sul tracciato non è stato dato. Sono state fornite di volta in volta motivazioni diverse e a nessuna alternativa è stato detto sì. Pensate che si rifarà tutta da Taranto a Reggio Calabria saltando il nostro tratto, e si farà la Crotone-Catanzaro. Se daranno questo parere forse si penserà anche al nostro tratto, che era prioritario, della Sibari-Crotone».

«Infine – e conclude – se per la ferrovia jonica, come ho letto, i finanziamenti saranno del Pnrr avremo ulteriori ritardi ma si potrà lavorare. Sull’immediata elettrificazione della tratta Sibari-Co-Ro avevo proposto agli Uffici Regionali, già un anno fa, di dare priorità a questo tratto ma fui attaccato e si innescò una polemica. La lite, pensate un po’, verteva su dove doveva essere la fermata... ma si faccia dove si vuole purché la si faccia!».

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.