Giornata contro mutilazioni genitali femminili, Sbarra: «Depotenziare queste forme di cultura barbara»
«Come coordinamento donne Cisl regionale della Calabria, siamo da tempo impegnate in un’opera di aiuto e sostegno a tutte le donne e le ragazze che si ribellano e alzano la voce contro questa violenza»
CATANZARO - «Il significato di celebrare la giornata contro le mutilazioni genitali femminili, serve a continuare questa nostra planetaria opera di sensibilizzazione contro le amarezze, le sopraffazioni e le violenze subite durante la odiosa pratica di infibulazione. Violenta lacerazione senza benefici medici, anzi, lesiva dell’integrità fisica e psicologica di circa 200 milioni di donne e ragazze, con tre milioni di bambine, secondo le stime dell’organizzazione mondiale della sanità».
È quanto afferma Nausica Sbarra, Coordinatrice Regionale Donne Cisl, che così continua: «Mortificazione senza pari, per tutte quelle ragazze che non possono decidere liberamente su cosa fare o non fare a beneficio del proprio corpo. Una palese mancanza del valore della libertà e dell’indipendenza, frutto di una mancata o tardiva emancipazione che continua a tediare milioni di donne nel mondo e ormai, migliaia, anche nel nostro paese a seguito degli arrivi dovuti agli spostamenti di massa provocati dalle difficoltà nascenti dalle tante crisi umanitarie. Ecco l’importanza di ogni nostra iniziativa o azione sociale, politica, intellettuale di contrasto al fenomeno, poiché contribuisce a scongiurare simili violenze, educando, al contempo, le donne e le ragazze ad approcci diversi durante le esperienze fatte vivendo sul nostro territorio».
«La provenienza da culture diverse – spiega - non deve scoraggiare e soprattutto non deve impedire possibili prese di posizioni contro questi gesti scellerati, viste le specifiche disposizioni penali previste dalle nostre disposizioni normative, contro l’esecuzione di tutte le forme di mutilazioni genitali femminili. Donne che vanno aiutate e noi dobbiamo fare di tutto affinché si possa aprire una diversa e nuova via verso un ribellarsi intelligente e convinto per un “no” contro l’infibulazione, piaga violenta da non tollerare mai e poi mai nella nostra società. Donne da aiutare nel nostro paese, donne da aiutare in tutti quei paesi che ancora non intendono superare questo rito violento e oscurantista».
«Come coordinamento donne Cisl regionale della Calabria, siamo da tempo impegnate in un’opera di aiuto e sostegno a tutte le donne e le ragazze che si ribellano e alzano la voce contro le mutilazioni. L’obiettivo è quello di entrare nelle comunità e nei luoghi di lavoro dove si può incidere mediante momenti di confronto educativo, aiuti medici, culturali, economici. Stiamo pensando a progetti specifici, studiati per suscitare interesse verso processi di emancipazione culturale in quei contesti familiari restii al nuovo, sostegno alle vittime, informazione, formazione, accoglienza. Un servizio educativo pensato per le famiglie, scuole, luoghi di lavoro e in tutte quelle realtà frequentate da queste donne e ragazze. Un impegno condiviso con la confederazione, utile a depotenziare queste forme di cultura barbara» conclude.