Cassano, il sindaco scrive una lettera al presidente Mancuso sull'inquinamento elettromagnetico
Secondo Papasso sebbene la fissazione degli standards ambientali sia di competenza statale, la regione può incidere sui criteri di localizzazione e sugli standards urbanistici, in virtù della difesa e della tutela dell’ambiente e della popolazione
CASSANO JONIO - Sulla questione molto sentita dell’inquinamento elettromagnetico e telefonia mobile, che in questi giorni sta tenendo banco, in particolare, a Sibari di Cassano All’Ionio, il sindaco Gianni Papasso, ha chiamato in causa con una formale comunicazione, il presidente del Consiglio Regionale della Calabria, Filippo Mancuso, per conoscenza è stata destinata anche al Presidente del Governo Regionale, Roberto Occhiuto, in cui chiede un intervento legislativo regionale in merito.
«Il frenetico aumento dell’uso dei sistemi di telecomunicazione e l’incremento delle richieste di connettività, - ha scritto Papasso -, hanno determinato una massiccia infrastrutturazione, con una diffusione sempre maggiore delle stazioni radio base sul territorio ed un innalzamento dei livelli di esposizione derivanti dalle implementazioni di tecnologie di ultima generazione. La trattazione dell’inquinamento elettromagnetico, ha aggiunto, apre il campo a numerose ed ulteriori riflessioni su tematiche connesse e parimenti importanti come la tutela dell’ambiente, la tutela della salute, il governo del territorio, l’implementazione e il miglioramento dei sistemi di comunicazione».
«Se, da una parte - ha sottolineato il primo cittadino di Cassano - troviamo il bisogno di intensificare gli impianti per migliorare la rete e la connettività, dall’altra, vi sono le tante preoccupazioni delle comunità locali restie alla installazione degli impianti che spesso sfociano in vere e proprie tensioni sociali. Il riferimento è a quanto sta accadendo nel comune di Cassano Jonio, dove la richiesta di installazione di un impianto di telecomunicazioni con parabola per ponte radio da parte di una società a Sibari in via Plinio, in pieno centro urbano e in adiacenza di punti sensibili, nello specifico una scuola dell’infanzia, una scuola media inferiore e l’ufficio postale, ha provocato un vero e proprio allarme sociale».
«Ciò - prosegue Gianni Papasso -, desta una notevole apprensione e molto timore, poiché è necessario adottare il principio di precauzione attraverso l’adozione di criteri di minimizzazione dell’esposizione per la popolazione. Mi duole constatare che la Regione Calabria attualmente è una delle pochissime regioni italiane, se non l’unica, a non essersi dotata di una normativa regionale di riferimento riguardante la protezione ambientale e la prevenzione dei danni derivanti dall’esposizione dai campi elettromagnetici, a mio avviso fondamentale e necessaria».
«Una disciplina inerente alla riduzione e la conformità dei limiti di esposizione al campo elettromagnetico ai sensi e per gli effetti della legge n.36 del 22 febbraio 2001 “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”».
Per Papasso, sebbene la fissazione degli standards ambientali sia di esclusiva competenza statale, la regione può certamente incidere sui criteri di localizzazione e sugli standards urbanistici, proprio in virtù della difesa e della tutela dell’ambiente e della popolazione, o più in generale, in riferimento al governo del territorio così come sancito costituzionalmente all’art. 117 cm 3.
«Tutto ciò - ha rimarcato - impedisce ai sindaci, per come è accaduto allo stesso, di emettere provvedimenti e/o determinazioni tendenti a tutelare i centri abitati o quantomeno i punti sensibili. Tutto avviene nell’incredulità popolare, ha affermato, e come Lei, rivolgendosi al presidente del Consiglio Regionale, è ben a conoscenza, per ogni accadimento sul territorio, si individua il sindaco quale soggetto deputato a risolvere qualsiasi questione. A parte l’impopolarità e le denigrazioni che i sindaci sono costretti a subire, soprattutto quando a cavalcare il disagio e la rabbia sono anche le opposizioni consiliari, come accade qui a Cassano, tutto, ha sottolineato il sindaco di Cassano, diventa più difficile e ingestibile. Ma a prescindere da ciò si determinano tensioni che sfociano in gravissime preoccupazioni per la tenuta dell’ordine e della sicurezza pubblica. A ciò si aggiunge, secondo Papasso, che di fronte al vuoto normativo regionale molto spesso i sindaci sono costretti ad assumere provvedimenti che però si infrangono dinnanzi a sentenze del Tar e del Consiglio di Stato».
In chiusura dello scritto, il sindaco di Cassano ha suggerito all’autorità regionale destinataria della missiva di azionare tutti i meccanismi possibili affinché anche la nostra regione possa dotarsi, in tempi brevi, di una legge a riguardo.