Protesta tute verdi, i sindaci chiedono un tavolo operativo al Prefetto Ciaramella
Dopo aver partecipato con i lavoratori del Consorzio alla manifestazione di protesta davanti alla sede dell'ente, i sindaci si sono riuniti presso il Comune di Trebisacce e hanno chiesto al Prefetto di instituire con urgenza un tavolo di intervento
TREBISACCE - Se la protesta dei lavoratori del Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini dello Jonio Cosentino non fosse un fatto di cronaca territoriale, complesso e sfaccettato, ma semplicemente un romanzo, potremmo dire che la giornata di oggi ha registrato due importanti eventi narrativi.
In primo luogo l'esplicitata richiesta, raccolta dai nostri microfoni (Leggi qui) da parte dei sindacati, attraverso la voce di Federica Pietramala per Flai-Cgil, ma anche a nome di Marco Stillitano per Filbi Uil e Antonio Pisani per Fai-Cisl, delle dimissioni del presidente del Consorzio, Marsio Blaiotta.
La seconda "svolta narrativa" è invece la richiesta da parte dei sindaci del territorio al Prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, della creazione e convocazione di un tavolo di lavoro urgente che affronti l'emergenza.
I sindaci, alcuni dei quali hanno partecipato alle fase della protesta di questa mattina presso la sede del Consorzio di Bonifica, si sono riuniti nella casa comunale di Trebisacce, ospiti del primo cittadino di Trebisacce, Alex Sandro Aurelio, per stillare un documento da inviare al prefetto nel quale si legge:
"Nella qualità di sindaci del territorio di competenza del Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini dello Jonio Cosentino, dopo aver partecipato alla manifestazione pacifica organizzata dalle OOSS in data odierna presso la sede dell'ente a Trebisacce, esprimiamo profonda preoccupazione per le conseguenze sociali ed economiche di tale vertenza, ed in particolare per le numerose famiglie che vivono ormai da molti mesi una situazione di insostenibile disagio a causa del mancato pagamento degli stipendi.
Nella situazione economica-sociale attuale, caratterizzata da un gravissimo rincaro dei costi per ogni categoria, i lavoratori vivono una condizione di palese esasperazione. Inoltre l'eventuale ridimensionamento/sospensione del servizio di competenza del Consorzio, rischia di mettere in ginocchio l'intero comparto agricolo del territorio.
Per tali ragioni chiediamo il vostro autorevole intervento mediale la convocazione urgente di un tavolo istituzionale al quale chiamare, oltre ai sindaci e alle organizzazioni sindacali, i vertici del Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini dello Ionio Cosentino, Marsio Blaiotta, ed il presidente della regione Calabria, Roberto Occhiuto, al fine unico di individuare soluzioni immediate per superare l'attuale situazione di emergenza sociale mediante il pagamento di tutte le spettante dovute ai lavoratori dell'Ente".
Hanno sottoscritto il documento i sindaci Alex Aurelio (Trebisacce), Rosanna Mazzia (Roseto Capo Spulico), Giuseppe Ranù (Rocca Imperiale), Luigi Lirangi (Terranova da Sibari), Gianni Papasso (Cassano Jonio), Simona Colotta (Oriolo Calabro), Antonio Russo (Crosia), Flavio Stasi (Corigliano-Rossano), Antonio Carlomagno (Cerchiara di Calabria), Rocco Introcaso (Montegiordano), Maria Antonietta Pandolfi (Nocara), Stefano Graziano (Paludi), Luigi Lettieri (Cropalati), Umberto Mazza (Caloveto), Alessandro Adduci (Castroregio), Leonardo Aurelio (Albidona), Domenico Vuodo (Alessandria del Carretto), Paolo Montalti (Villapiana), Pasquale Aprile (Amendolara), Paolo Stigliano (Canna), Geatano Tursi (Francavilla Marittima), Antonio Cersosimo (San Lorenzo Bellizzi), Pietro Stamati (Plataci)
Dunque, ventitre sindaci sono scesi in campo, finalmente, in modo concreto chiedendo giustamente e avvedutamente che si intervenga sulla questione, cercando di capire chi deve intervenire. Alla domanda è chiamato a rispondere il Prefetto. Una mossa ben calibrata quella dei sindaci i quali si sono fatti portavoce tanto delle esigenze dei lavoratori del consorzio, quanto degli agricoltori e del territorio, dato che, ed è giusto ricordarlo e sottolinearlo, quanto previsto nell'elenco delle mansioni che spettano all'ente concretizzano servizi fondamentali, tanto per l'agricoltura tanto per i territori.
Una totale sospensione dei servizi, che si protrae nel tempo, al di là delle critiche che possono derivare da più parti su come e quando tale servizio fino ad oggi sono stati posti in essere, avrebbe, senza ombra di dubbio alcuni effetti devastanti.
La palla ora passa al Prefetto, sperando che questo lungo romanzo in cui i protagonisti sono persone reali possa giungere quando prima a conclusione, possibilmente con un lieto fine.