In Calabria è tempo di conserve! Cosa c’è di meglio dell’olio al peperoncino?
Il peperoncino, rigorosamente piccante, è uno dei simboli predominanti della nostra regione. Ma qual è la sua origine? E perché è piccante? Scopriamolo insieme
CALABRIA - Il peperoncino, rigorosamente piccante, è uno dei simboli predominanti della nostra regione. Dal profumo e dall’aroma inconfondibile, è una spezia utilizzata in molte ricette tradizionali. Il suo gusto piccante è entrato a far parte di molte cucine regionali ed è indispensabile per la buona riuscita di un gran numero di piatti. Il suo utilizzo è diffuso un po’ ovunque nel nostro paese, ma viene sfruttato specialmente nelle regioni centro-meridionali, come il Lazio, la Basilicata, la Campagna e la Puglia. Il primo posto, però va alla Calabria che, nel corso del tempo, ha sviluppato con il peperoncino un legame indissolubile.
Questo, è il periodo adatto per di conserve! E che cosa c’è di meglio di un bell’olio piccante al peperoncino calabrese? Per la realizzazione di esso esistono ricette tramandate e affinate da generazione in generazione. La parola d’ordine è rimanere fedeli a quella che è la materia prima, il peperoncino, e non stravolgere troppo gli ingredienti. L’olio al peperoncino è un condimento dal sapore deciso e piccante perfetto per insaporire la pasta, le insalate, le zuppe, le minestre, i piatti di carne o pesce ed anche le bruschette. È una preparazione a base di olio extravergine di oliva e peperoncini calabresi da conservare ed usare all’occorrenza per dare vivacità a qualunque piatto!
Origine del Peperoncino Calabrese
Il peperoncino proviene dal Nuovo Mondo, dove fu coltivato per migliaia di anni. Fu Cristoforo Colombo a scoprire questa pianta nel suo primo viaggio in America e a portarlo in Spagna. Da qui si diffuse rapidamente in tutta Europa e giunse in Italia grazie all’influenza culturale che gli arabi avevano nelle nostre regioni meridionali. Si diffuse prima in Sicilia, per poi diventare comunissima in Calabria, dove vennero apprezzate da subito le sue proprietà antibatteriche e la facilità di coltivazione, favorita dalla tipologia di terreno e dal clima mediterraneo. I suoi frutti, inoltre, erano molto semplici da conservare, sia secchi che sott’olio, e rappresentavano quindi una valida ed economica alternativa alle carissime spezie orientali.
Ma perché il peperoncino è piccante?
La sensazione forte e penetrante tipica dei peperoncini è data da una molecola chiamata capsaicina. Si tratta di una sostanza prodotta da alcuni generi di piante per risultare meno appetibili per gli animali. Alcuni studi sostengono che ognuno di noi tolleri le molecole piccanti in modo diverso mentre altre ricerche confutano questa ipotesi, optando per una diversa visione delle cose: potrebbe non esserci alcuna differenza nella sensibilità tra spicy lovers e spicy haters e che non sia nemmeno possibile "allenare" la tolleranza al piccante ma il dibattito è ancora aperto.
Seguendo questa scia, semplicemente chi adora il piccante apprezzerebbe la sensazione di fuoco che provoca, anche se in un certo senso è un dolore vero e proprio. Dietro questo apparente masochismo ci sarebbero delle reazioni chimiche che inducono la produzione di endorfine, una particolare categoria di sostanze chimiche che ci aiutano a sopportare meglio il dolore e che influiscono positivamente sul nostro umore. Mangiare peperoncini potrebbe quindi farci soffrire all'inizio ma poi regalarci un'intensa sensazione di piacere. Dunque, per la folta schiera dei suoi estimatori, si tratta di un ingrediente ottimo che arricchisce ogni piatto, esaltandone i sapori. Ma non solo è solo una questione di gusto e di cucina: il peperoncino, infatti, è anche una medicina naturale dai molteplici effetti benefici per il nostro benessere!
(Fonte geopop, foto diavolopiccante)