Il PD di Amendolara e il sindaco di Cassano solidali con la Misericordia di Trebisacce
Sconforto e incredulità su tutto il territorio per interruzione del servizio a supporto del 118 da parte della Misericordia di Trebisacce per il mancato rinnovo della convezione tra le due realtà
TREBISACCE - Ha destato grande preoccupazione e sconforto in tutto il territorio la notizia dell'interruzione di servizio a supporto del 118 da parte della Misericordia di Trebisacce per il mancato rinnovo della convezione tra le due realtà.
Sulla questione è intervenuto con una nota Il Circolo del PD "Francesco Melfi" di Amendolara, attraverso la responsabile della Sanità, la dottoressa Rosanna De Marco, la quale ha espresso:
«Forte preoccupazione per l'annuncio dato dal responsabile dell'Associazione Confraternita Misericordia di Trebisacce di sospendere il servizio H24 di supporto del proprio personale e dei propri mezzi nella postazione fissa che sussiste a Corigliano e che serve tutto il territorio ionico per le emergenze sanitarie, a partire da lunedì 5 settembre».
«La grave decisione scaturisce dal mancato rinnovo della convenzione tra la Misericordia ed il 118.
Siamo sempre più soli ed abbandonati nel settore della Sanità in questo territorio, rimarca la dott.ssa Rosanna De Marco, che ricorda, altresì , il grande ed utile lavoro della Misericordia nel prestare tempestiva assistenza-urgenza all'utenza».
Infine, nella nota, la De Marco ha sollecitato «Anche L'amministrazione Comunale di Amendolara ad inviare una nota di forte preoccupazione all'ASP ed il contestuale invito a voler celermente rinnovare la convenzione con la Misericordia».
Sulla questione è intervenuto anche il Sindaco di Cassano Jonio e candiato alle prossime elezioni politiche Gianni Papasso che ha espresso, tramite i propri social, sostegno e vicinanza all'Associazione Confraternità Misercordia di Trebisacce dichiarando che «Io sto con loro e mi impegnerò in prima persona!».
La speranza di tutto il territorio e per tutto il territorio è che la questione possa rientrare il prima possibile, per non aggravare la già delicata situazione dei servizi legati alla sanità presenti (o meglio, assenti) sullo Ionio.