Alto Ionio, la Confraternità Misericordia di Trebisacce interrompe le attività di supporto al 118
A causa dei continui rinvii nel rinnovo della convenzione, la blasonata associazione di Trebisacce ha comunicato di dover interrompere l'attività di supporto al 118. Da oggi quindi meno ambulanze e personale formato per le emergenze sull'Alto Ionio
TREBISACCE - L'Associazione Confraternita Misericordia di Trebisacce interrompe il rapporto con il 118 di Cosenza. Dal 5 settembre meno ambulanze in servizio per le emergenze sanitarie.
Un altro, triste e ineluttabile capitolo si aggiunge al costante depauperamento di servizi sanitari sull'arco ionico.
Con una missiva trasmessa oggi a Riccardo Borselli, responsabile della Centrale Operativa 118 di Cosenza, il Governatore della Associazione Confraternita Misericordia di Trebisacce, Vincenzo Liguori, ha comunicato l'interruzione dell'attività di supporto del proprio personale e dei propri mezzi nell'ambito della postazione fissa che sussisteva a Corigliano e che serviva tutto il territorio ionico.
Tale convenzione risaliva a quasi un decennio fa, e garantiva per l'appunto una postazione fissa a Corigliano che effettuava servizio con turni di h24, a supporto del PET (Presidio per Emergenze Territoriali).
La convezione è scaduta ormai da alcuni anni e, a quanto riferito dal Governatore Vicenzo Liguori il rapporto sarebbe continuato e sarebbe stato rinnovato in un regime di prorogatio, il che non avrebbe permesso di stabilizzare i volontari dell'Associazione permettendo agli stessi di poter garantire un impegno continuo e concreto, a fronte di numerose incertezze derivanti dalla mancanza di un progetto in continuità.
Il risultato finale è che oggi l'Associazione Misericordia di Trebisacce non riesce più a trovare volontari, i quali vengono ovviamente altamente formati, anche in funzione del delicatissimo servizio di soccorso che gli stessi vengono chiamati ad effettuare.
Riuscirà il 118, tenendo conto dell'orografia complessa del vasto territorio a far fronte al venire meno di una realtà importante e blasonata, da oltre vent'anni attiva sul territorio, qual è la Misericordia di Trebisacce, che con i propri mezzi e i proprio volontari ha tante volte fatto la differenza in concreto nelle operazioni di soccorso?
Nella missiva inviata da Liguori a Borselli si legge:
«Il sottoscritto Vincenzo Liguori, Responsabile Legale dell’Organizzazione di Volontariato “Confraternita di Misericordia di Trebisacce”, comunica che a far data dal 5 settembre 2022, vista la situazione contingente sia economica, sia di mancanza di personale, non potrà più garantire le attività di postazione fissa H24 su Corigliano.
Purtroppo, i continui rinvii del rinnovo della convenzione non permettono di stabilizzare il personale, le carenze sanitarie sul territorio, aggravate negli ultimi anni anche dalla pandemia, comportano un aggravio del lavoro dei volontari impegnati nel servizio di supporto, sottoposti, quindi, a continua pressione. Questa situazione di impossibilità a garantire una stabilità economica e l'aggravio del lavoro comporta la sfiducia nei volontari che, demotivati, si vedono costretti ad abbandonare il servizio, con evidente difficoltà di reperire altro personale. L'associazione ha provato in tutti i modi con grande sacrificio a portare avanti questo servizio ma ad oggi, non è più possibile continuare».
Ovviamente questo mancato rinnovo della convenzione denunciato da Liguori, che genera, a quanto dichiarato, l'impossibilità di proseguire il servizio di supporto con i mezzi, le ambulanze e il personale formato della Confraternita Misericordia di Trebisacce, potrebbe generare, a meno che non si ricorra a qualche azione concreta, disservizi e problematiche a tutto il territorio, che ha sempre potuto contare su questo importante riferimento.
Il sindaco di Trebisacce, Sandro Aurelio, è stato informato dello stato delle cose e si è subito attivato per cercare di sollecitare una soluzione alla problematica in corso.
Non c'è nulla da fare: sotto il profilo della sanità, sullo Ionio, siamo sempre più soli e, a volte, abbandonati a noi stessi.