Irregolarità nella Polizia Locale a Cassano? La maggioranza replica: «Operazione politica»
«Mettere in discussione il loro operato attraverso insinuazioni su presunti abusi o illegittimità,, senza un chiaro riscontro normativo, non sembra essere un reale atto di tutela della legalità»
CASSANO JONIO - Stamani avevamo annunciato che tra i punti all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale di Cassano compare un’interpellanza avente ad oggetto la presunta illegittimità del conferimento dell’incarico di Comandante del Settore Polizia Locale e della nomina del Vice-Comandante (per saperne di più leggi qui).
Giunge il commento dei consiglieri di maggioranza: «Leggendo il testo, viene da pensare si tratti di uno scherzo. Per anni, infatti, la Polizia Locale di Cassano è stata guidata da una figura con formazione professionale estranea alle funzioni tipiche del Corpo. Una scelta quantomeno singolare se rapportata alla natura giuridica, amministrativa e operativa del ruolo di Comandante di Polizia Locale, che richiede competenze normative, procedurali e di polizia amministrativa ben precise. Eppure, allora, nessun dubbio è stato sollevato sulla legittimità o sull’opportunità di quella nomina».
«Oggi, invece, si contesta la nomina del Comandante Fioravante Veneziano, laureato in giurisprudenza, con alta formazione post-laurea, inquadrato nella categoria D, e in possesso di una preparazione perfettamente coerente con le funzioni di direzione di un settore delicato come quello della Polizia Locale, oltre che profondamente legato alla comunità cassanese. Va inoltre sottolineato il clima sereno che questa nomina ha contribuito a creare all’interno del Corpo. Una contestazione infondata, che appare quantomeno contraddittoria se confrontata con il silenzio assordante mantenuto in passato su scelte ben più discutibili sotto il profilo tecnico».
«Analoga perplessità suscita nelle minoranze la nomina del Vice-Comandante Marcello Papasso, figura che ha già ricoperto lo stesso incarico anche durante la precedente amministrazione, senza che ciò sollevasse allora dubbi di legittimità o accuse di abuso. Evidentemente, ciò che ieri era ritenuto accettabile oggi diventa improvvisamente censurabile, a seconda di chi governa».
«Entrambi, Comandante e Vice-Comandante, sono quotidianamente presenti sul territorio, svolgono il proprio lavoro con dedizione, professionalità e senso delle istituzioni, e rappresentano un punto di riferimento per la comunità. Mettere in discussione il loro operato attraverso insinuazioni su presunti abusi o illegittimità, senza un chiaro riscontro normativo, rischia di apparire più come un’operazione politica che come un reale atto di tutela della legalità».
«È legittimo porre quesiti e chiedere chiarimenti. Ma è altrettanto legittimo evidenziare l’evidente disparità di giudizio e l’assenza di coerenza politica tra ciò che è stato tollerato per anni e ciò che oggi viene ingiustamente contestato. La trasparenza e il rispetto delle regole non possono essere invocati a geometria variabile, né piegati alle esigenze di contrapposizione politica del momento, per il doveroso rispetto che si deve al Corpo di Polizia Locale ed a tutti i suoi appartenenti» concludono.