Infarto per un medico di Pronto soccorso dopo un doppio turno di guardia
È successo a Trebisacce: aveva lavorato per due notti consecutive senza tregua. La solidarieta da parte del consigliere regionale Ferdinando Laghi: «Siamo in sindrome da burn-out»

TREBISACCE - Il Consigliere regionale Ferdinando Laghi (IDM) torna sulla questione dell'Ospedale Chidichimo di Trebisacce in primo luogo «...esprimendo solidarietà e vicinanza al primario del Pronto soccorso dell’ospedale di Trebisacce, colpito da infarto, dopo due, consecutivi turni di guardia notturni effettuati per dare un servizio essenziale per i cittadini e per i tanti villeggianti che in questo periodo affollano la nostra regione».
Vi avevamo dato notizia della scongiurata chiusura del Pronto soccorso, che sarebbe potuta derivare dal malore che aveva colto un medico (Leggi qui), causa che avrebbe sottratto un'ulteriore preziosa unità ad un personale già risicato.
«Una sanità allo stremo. Bisogna accelerare concorsi e assunzioni. Il personale sanitario continua a pagare prezzi altissimi, in termini di salute personale, per la desertificazione della sanità pubblica in Calabria. Tecnicamente - continua il capogruppo alla Regione di “De Magistris Presidente” - con termine inglese, si chiama “Sindrome da burn-out”, ovvero “bruciarsi, esaurirsi”, ed indica uno stato di esaurimento emotivo, fisico e mentale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) la classifica come una forma di stress lavorativo che non si è in grado di gestire con successo. E come si potrebbe, viste le condizioni in cui versa la sanità calabrese?! E per un caso clamoroso come quello dell’ospedale di Trebisacce, quanti altri non hanno la ribalta mediatica ma si consumano giornalmente, sulla pelle di chi cerca di dare un senso alle parole “diritto alla salute”? Un plauso va certamente al direttore sanitario di Trebisacce, Antonio Adduci, al sindaco, Sandro Aurelio, e al commissario Asp, Antonello Graziano, per aver concertato tempestivamente una soluzione emergenziale che impedisse la chiusura di un servizio nodale, come il Pronto soccorso. Ma, ovviamente, non è certo questa la strada per dare le dovute e quotidiane risposte di salute ai cittadini, senza per questo sacrificare quella dei pochi operatori rimasti».
Laghi evidenzia inoltre un prossimo, importante appuntamento per la sanità in Calabria, che non può e non deve passare in sordina, cioè la definizione del fabbisogno del personale sanitario dei tre ospedali Spoke provinciali, tra cui ovviamente quello di Castrovillari al quale il Chidichimo è direttamente collegato.
«In questi giorni l’Asp di Cosenza presenterà alla Regione i fabbisogni di personale sanitario, in primo luogo per i tre Spoke provinciali. Un’occasione per definire e programmare una sanità diversa e migliore. Che ovviamente deve prevedere uguali diritti e uguali risorse sull’intero territorio provinciale - conclude Laghi-. Senza differenze tra figli e figliastri. Ma già da subito bisogna accelerare i tempi non solo per bandire ma anche per portare a compimento i concorsi, per un effettivo ingresso in servizio di nuovo personale sanitario. Su tutto questo, noi vigileremo»
Nel frattempo a Trebisacce, nelle sale del Pronto Soccorso persiste un acclarato, conclamato e considalidato stato d'emergenza, quanto meno sotto il profilo del personale.
A quando un nuovo abito sgargiante che permetta a tutti di lavorare in sicurezza, al massimo dell'efficienza al posto di una veste piena di pezze a colori frutto della buona volontà e dell'impegno di chi non si arrende e vuole offire un servizio indispensabile al territorio?