Frase shock del Ministro Franceschini: «Per vedere i bronzi di Riace bisogna poterci arrivare»
All'apertura degli Stati generali della cultura il capo del Mibac senza giri di parole, lancia un allarme preciso, quello di rendere accessibili i luoghi pregni di cultura come la Calabria Jonica che resta ancora tagliata fuori dal sistema

CORIGLIANO-ROSSANO - «L’Italia è il paese dei 4mila musei, non ci sono solo gli Uffizi e Pompei, ci sono città che stanno turisticamente crescendo come Napoli, Salerno. Servono però le infrastrutture, come ad esempio l’alta velocità, soprattutto nei luoghi che ne sono privi. Per vedere i bronzi di Riace bisogna poterci arrivare».
A dirlo non è sicuramente una persona qualunque, ma il ministro della cultura in persona, Dario Franceschini, intervistato dal direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini, in apertura degli Stati generali della cultura.
Le parole del Ministro arrivano come una freccia che fa pieno centro sulla carenza/assenza di infrastrutture che bollano la Calabria jonica, come appartenente ad un altro mondo, collocato in un’epoca che oggi, dove tutto è veloce e digitale, sembra preistorica (leggi qui).
Lo stesso dicastero di cui Franceschini è a capo, il Mibac, ha reso noti i nomi dei borghi che riceveranno i finanziamenti per la riqualificazione, dieci quelli calabresi di cui 2 nell’alto Jonio cosentino, che sono San Demetrio Corone con 1,6 milioni e Roseto Capo Spulico con 1,55 milioni di euro.
Ottima notizia su cui però non bisogna adagiarsi, in quanto se è lo stesso Ministro, a migliaia di chilometri di distanza a lanciare l’allarme, vuol dire che ormai la rassegnazione dei calabresi, sta lasciando il posto ad una salda consapevolezza che treni e arterie stradali devono uniformarsi a tutto il sistema che è attivo nella penisola.
Prendendo quella di Franceschini come una chiara manifestazione di interesse per le zone ricche di storia e cultura nella Calabria jonica e del nord-est, citiamo una ironica frase detta da un noto giornalista calabrese: «In Calabria dal Tirreno si arriva in treno, sullo Jonio…a nuoto».