19 ore fa:Agenda urbana 14-20, Avs: «Regione in ritardo di almeno cinque anni. E il centrodestra continua a mentire»
18 ore fa:Carenza organico Polizia Stradale, il Siulp di Cosenza denuncia: «Situazione insostenibile»
34 minuti fa:«Il Comune non perda l'occasione per stabilizzare i tirocinanti Tis»
15 ore fa:Una lunga estate caldissima... Schiavonea è pronta tra luci e (vecchie e nuove) criticità
17 ore fa:I Laghi di Sibari in onda su Italia1. Ecco quando
18 ore fa:Elezioni Rsu, soddisfazione di Ferrone (Cgil) e Casciaro (Fp Cgil): «Dati entusiasmanti»
16 ore fa:Il Dante d'Albania Giulio Variboba ricordato nel suo terzo centenario a San Giorgio Albanese
16 ore fa:Festa della Liberazione, Greco (Italia Viva): «Il ricordo di Papa Francesco si intreccia con i valori della Resistenza»
14 ore fa:Crosia festeggia il Primo Maggio in musica sul Lungomare Centofontane
17 ore fa:Cassano Jonio consegna la civica benemerenza al Maestro Francesco Rodilosso

Un fortezza sul mare: alla scoperta del maestoso e misterioso Castello Svevo di Rocca Imperiale

1 minuti di lettura

ROCCA IMPERIALE - Il Castello Svevo di Rocca Imperiale ha accompagnato il sud in quasi ottocento anni di storia. Ambitissimo e puntellato col tempo fino all’Unità di Italia, alla fine dell’800 venne invece abbandonato all’incuria. Fu merito della famiglia Cappa, che lo acquistò nel 1903, se è giunto ai giorni nostri in buone condizioni. Gli eredi abitarono all’interno delle mura fino al 1989 quando poi decisero di donarlo alla comunità.

Sorge sulla sommità della collina dove insiste il borgo e si trova a 250 metri dal livello del mare. La sua storia inizia con Federico II di Svevia nel XIII secolo che ne ordinò la realizzazione a seguito dell’editto di Capua. Firmandolo, impose la costruzione o la ristrutturazione di ben 200 castelli a scopo difensivo in tutto il Meridione. Venne edificato in un luogo altamente strategico sia in ambito militare e che per le vie comunicazione. Se da un lato sorvegliava la vecchia via Appia-Traiana, che da Reggio Calabria costeggiava lo Ionio fino a congiungersi a Brindisi con l’Appia antica, dall’altra controllava i movimenti navali dell’intero Golfo di Taranto.

Fu in quel periodo che si sviluppò l’adiacente nucleo urbano grazie agli insediamenti provenienti dalle vicine cittadine. Nel 1271 Carlo I d’Angiò, che soggiornò nel castello per diversi mesi, affidò quindi il forte ai Cavalieri dell’Ordine Gerosolimitano. Nel XV secolo, invece, Alfonso II d’Aragona duca di Calabria non si limitò solo a rafforzare la rocca con l’aggiunta di mura di cinta e torri merlate, ma la ampliò in modo da coprire in molte parti il vecchio monumento svevo. I saraceni nel 1664 attaccarono in forze, con 4mila unità, la fortezza. Una strenua resistenza impedì la caduta, ma non la devastazione e il saccheggio di Rocca Imperiale che, tra le altre cose, perse l’antica chiesa duecentesca sita nel centro storico. Oggi ne resta solo il bel campanile romanico con bifore e cornici.

Nel 1717 i duchi Crivelli trasformarono la fortezza in una piccola reggia. Tuttavia, abolito il feudalesimo, si sbarazzarono dei mobili e degli arredi. Nel 1835 il castello divenne proprietà del vescovo Pujia di Tursi che, abbandonata l’idea di insediarvi un seminario, diede il via al periodo di devastazione di cui sopra. Oggi, per i visitatori lo spettacolo è invece maestoso. Varcato l’ingresso si conserva inalterato tutto il suo mistero. Dal terrazzo panoramico, infine, si apre una vista strepitosa sull’abitato di Rocca Imperiale e sul golfo di Taranto.  

(Fonte enjoycalabria)

Veronica Gradilone
Autore: Veronica Gradilone

26 anni. Laurea bis in Comunicazione e Tecnologie dell’Informazione. Mi piace raccontare le storie, non mi piace raccontare la mia