Stazioni rimesse a nuovo, ma da Sibari a Rocca Imperiale non transita nessun treno regionale
Per Lavia e Domanico della Cisl «è necessario risolvere le gravissime criticità dell’offerta commerciale ferroviaria nella provincia di Cosenza. Serve una vera mobilità sostenibile»
COSENZA - «Il piano industriale presentato dall’Amministratore del Gruppo FS è certamente un piano ambizioso per la Calabria, per le ingenti risorse assegnate e per gli investimenti previsti. Ma purtroppo la realtà nella nostra provincia di Cosenza è ben diversa».
È quanto scrivono in una nota stampa congiunta Giuseppe Lavia, segretario generale della Ust- Cisl Cosenza e Antonio Domanico Segretario Presidio Fit Cisl Cosenza.
«Da troppo tempo – aggiungono - troppi cittadini in troppe aree della provincia vivono le conseguenze della mancanza di una vera e concreta attenzione al sistema ferroviario. Basti pensare ai circa 50 km di tracciato ferroviario che da Rocca Imperiale a Sibari non sono serviti da alcun treno regionale, sebbene le stazioni siano state rimesse a nuovo per cui sarebbero già pronte ad ospitare i tanti turisti che ogni anno scelgono le nostre spiagge. Un caso unico, un primato di cui faremmo volentieri a meno».
«Per non parlare – continuano - dei troppi chilometri treno che proprio durante l’estate vengono soppressi in questa provincia e vengono, viceversa, intensificati altrove, con una coperta corta che penalizza alcuni territori a scapito di altri. Registriamo inoltre la mancata volontà di ripristinare storiche fermate soppresse in località turistiche e rinomate dell’alto Tirreno come San Nicola Arcella, Cirella, Sangineto. Situazione simile si registra nel basso Tirreno cosentino dove la riattivazione di alcune fermate commerciali come Belmonte, Longobardi, Fiumefreddo, Torremezzo e San Lucido Marina, non comporterebbe alcun aggravio pecuniario in termini strutturali, ma bensì sarebbe un incentivo ai turisti a scegliere il treno come mezzo di trasporto. Alcuni esempi più emblematici rispetto ai limiti dell’offerta ferroviaria».
«Se di domenica – spiegano - si decide di arrivare a Diamante per trascorrere una giornata al mare bisogna tenere in considerazione che il primo treno regionale per Cosenza è alle 22:34. Sulla tratta Sibari-Cosenza nei weekend c’è un treno alle 8:53 per Cosenza, perso quello bisogna aspettare le 16:43, mentre per andare a Sibari il sabato da Cosenza c’è un treno alle 7:42 e il successivo è alle 19:12. Invece durante la settimana per andare a Sibari c’è un treno alle 7:42 e il successivo è alle 14.00. È inconcepibile che i treni regionali che collegano Paola a Cosenza e viceversa (nonché principale destinazione e partenza della maggior parte degli utenti degli intercity e frecce) non siano costruiti per garantire la coincidenza dei passeggeri degli stessi, migliorando il servizio offerto, incentivando la scelta di spostarsi con il treno e non di muoversi con la propria macchina. In una parola occorre costruire vere offerte commerciali per gli utenti».
«Un nuovo tempo, è questa l’intestazione del Piano Industriale 2002/2031 varato dal gruppo. Per realizzarlo, il nuovo tempo, nella provincia di Cosenza serve una vera mobilità sostenibile che dia risposte alle criticità evidenziate. Ai vertici della Società Calabrese ed al Governatore della Regione Calabria chiediamo di aggiornare il contratto di servizio con il gruppo ascoltando le richieste dei territori» concludono.