Sbanca anche lo street-food calabrese, unico e gustoso nel suo genere
Da Corigliano ad Acri, irrompono nel panorama culinario contemporaneo i pizzaioli che dai prodotti del territorio, hanno creato must unici in Italia
CORIGLAINO-ROSSANO – La Calabria sbarca sul quotidiano La Repubblica addirittura per lo street-food, modalità di consumo pasti che poco si rifà alla tradizione regionale, conosciuta più per le grandi tavolate familiari non solo domenicali o dei giorni di festa, ma quotidiane.
Il cibo calabrese impone tempo e pazienza e soprattutto tanto amore per i buoni e succulenti piatti tipici. Ma i calabresi dimostrano che dove mettono mano, lasciano sempre lo zampino. Infatti la Calabria primeggia per il buon mangiare fatto anche di corsa, successo dovuto ai buoni prodotti gastronomici della nostra regione.
Citato nell’articolo Daniele Campana, il pizzaiolo di Corigliano (leggi qui) la cui cucina viene così elogiata: «Esclusivamente farina macinata a pietra lasciata maturare per oltre ventiquattr’ore a temperatura controllata. La base croccante accoglie condimenti che variano con l’andamento delle stagioni ma che hanno come punto fermo la valorizzazione dell’artigianato gastronomico locale. Ricette semplici come la Rossa e la Patate della Sila e caciocavallo si affiancano ad altre più elaborate come quella tipicamente primaverile con fragole, infusione di fiori di sambuco, stracciatella, mozzarella, ‘nduja e ricotta secca».
Non solo Corigliano ma anche Acri sembra campione di street-food, secondo Repubblica: «Imperdibile Pizzamore, locale di Acri, comune ai piedi della Sila dove Antonio Oliva propone le sue pizze d’autore dalle lunghissime lievitazioni e particolarmente curate negli aspetti cromatici. Ottime le specialità a base di pesce come la pizza con scarola e vongole, quella con crema di piselli, patate e coda di rospo o con il polpo alla catalana».
Ancora altri i punti citati, dalla Tavernetta dello chef Emanuele Lecce, ai locali in Sila, misto tra locande e fast-food.