6 ore fa:"Voci in coro" racconta le storie di chi resiste, esiste e resta nella città di Corigliano-Rossano
23 ore fa:La Vignetta dell'Eco
2 ore fa:Volley femminile: la Pallavolo Rossano esce sconfitta ma a testa alta
8 ore fa:La recensione di Mercogliano al volume di Carlino “La Sila Greca Tra Storia e Feudalità”
7 ore fa:Guasto al camino: donna ustionata trasferita in ospedale
5 ore fa:Il Kiwanis club dona un defibrillatore al polo liceale di Rossano
34 minuti fa:Cosa si dice nella Calabria del nord-est: una settimana di notizie
Ieri:Fate fare pace a quei due… altrimenti è la fine
4 ore fa:Barbieri sbarca in Turchia ed inaugura la nona settimana della cucina italiana nel mondo
23 ore fa:Nella Città dell'Olio (inesistente) è iniziata la molitura della leucocarpa

Il fenomeno rifiuti di spiaggia, i risultati delle ricerche fatte nella riserva di Tarsia e foce del Crati

2 minuti di lettura

TARSIA – Quello dei “rifiuti di spiaggia” è considerato un fenomeno che dev’essere contrastato. Come? Secondo il direttore delle Riserve naturali regionali del Lago di Tarsia e della Foce del fiume Crati, Agostino Brusco, si può fare attraverso la raccolta dei rifiuti periodica.

Lo stesso Brusco ha ideato un progetto ad hoc, il “beach litter” che ha reso operativo e ha registrato ottimi risultati: «Abbiamo condotto il piano presso la Foce del fiume Crati, raccogliendo dati sulla quantificazione, analisi e rimozione periodica e costante (con approccio sostenibile) delle macro e meso- plastiche depositate; la minimizzazione degli impatti da plastiche sugli organismi biologici (invertebrati dunali, rettili e uccelli); nonché la riduzione del degrado ambientale e il miglioramento estetico-percettivo”. L’intervento ha portato, altresì – afferma Brusco - alla realizzazione del primo “Manuale per la gestione sostenibile del rifiuto antropogeno spiaggiato”».

Il progetto è stato avviato nel 2019, attraverso l’ente gestore della riserva naturale del lago di Tarsia e della foce del Crati, si è avvalso del supporto scientifico convenzionato del Dipartimento di Scienze dell’Università di Roma Tre, è stato finanziato dalla Regione Calabria - Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente, nell’ambito del P.O. Calabria Fesr-Fse 2014-2020, Asse 6, Azione 6.5.A.1 – Sub-Azione 2.

«Le zone interessate coincidono con due importanti aree umide poste lungo il corso del fiume Crati: il Lago di Tarsia, grande invaso a monte della diga delle Strette di Tarsia, ricadente nel territorio dei comuni di Tarsia e di Santa Sofia d'Epiro, e la Foce del fiume Crati, ricadente nel territorio dei comuni di Corigliano-Rossano e di Cassano allo Ionio (tra le frazioni Thurio e Laghi di Sibari) – dichiara Brusco - L’area interessata dal progetto è la Riserva e la ZSC “Foce del fiume Crati”. La foce del Crati costituisce il più importante ambiente di transizione della Calabria, dove l’acqua dolce si mescola a quella salata creando un ecosistema umido particolare, di grande interesse naturalistico, ospitante una ricca e diversificata biodiversità animale e vegetale e 17 habitat di interesse comunitario».

«Applicando il protocollo scientifico di campionamento finalizzato alla quantificazione e all’andamento stagionale del litter. Il metodo di raccolta sostenibile ha previsto la minimizzazione dell’impatto sulla duna e l’arenile durante la raccolta. Questo è stato effettuato modulando il regime di raccolta in termini di intensità (numero di operatori), durata, frequenza, estensione delle operazioni, al fine di minimizzare l’impatto sul suolo, la flora dunale e su eventuali nidi di caradridi (Charadrius dubius e Charadrius alexandrinus) – continua Brusco - Il materiale raccolto è stato conferito alle società per la gestione dei rifiuti dei comuni delle Riserve, Cassano allo Ionio e Corigliano-Rossano».

I rifiuti spiaggiati nel 2019 sono stati pari a kg 82, 26. La stessa attività è stata ripetuta nel mese di giugno 2020, dopo il periodo di chiusura causa emergenza Covid-19 e ha confermato un quantitativo di rifiuti pari a Kg. 116,84; mentre nel 2021 sono stati raccolti 153,30 kg di rifiuti spiaggiati.

La raccolta quantitativa ha consentito di esaminare 2177 contenitori così suddivisi: 851 in plastica (39.09%), 992 in vetro (45.57%) e 334 in latta (15.34%). All’interno di questi contenitori sono stati trovati 2811 Coleotteri.

Tutti i risultati delle ricerche ed ulteriori informazioni, sono reperibili sul link: https://astrolabio.amicidellaterra.it/node/2690

Francesca Sapia
Autore: Francesca Sapia

Ha due lauree: una in Scienze politiche e relazioni internazionali, l'altra in Intelligence e analisi del rischio. Una persona poliedrica e dall'animo artistico. Ha curato le rassegne di arti e cultura per diversi Comuni e ancora oggi è promotrice di tanti eventi di arti visive