AVS denuncia il Calvario di un paziente oncologico: «Quando i medici perdono la loro umanità»
Il portavoce regionale di Alleanza Verdi Sinistra: «Si costringono i professionisti a produrre budget. I pazienti non sono carne da macello. È questa la sanità programmata da Occhiuto?»

CORIGLIANO-ROSSANO - «La sanità è anche solidarietà, rispetto e attenzione verso il paziente. E quando si perde di vista che di fronte si hanno delle persone sofferenti, allora si smarrisce anche quel minimo di umanità. Non bastasse il sistema dei diritti scambiati per favori, il dover bussare alla porta giusta per ottenere una visita in tempi europei, se anche i medici non guardano più negli occhi i loro pazienti, perché costretti a dover produrre un budget da portare a casa, allora vuol dire che c'è qualcosa che non funziona, alla luce dell'articolo 32 della Costituzione italiana. Ed allora torniamo a chiedere al presidente/commissario Occhiuto: è questa la sanità che ha progettato per i calabresi?». È quanto dichiara il portavoce regionale di Europa Verde/AVS, Giuseppe Campana.
«Ancora una volta siamo costretti a dover fare da cassa di risonanza all'ennesimo caso di malasanità. Si è rivolto a noi un paziente oncologico che dopo aver accusato un malore si è recato al pronto soccorso dell'ospedale di Corigliano. Lì è iniziato il suo Calvario, tra posti prima non disponibili e poi casi di inumanità. Comprensibili certamente i malesseri accumulati nel tempo, come turni extralarge, pressioni, persino aggressioni, ma di certo non ci si può permettere di rivolgersi ai pazienti quasi fossero carne da macello da dover spedire all'hospice di Cassano per quel che rimane delle cure palliative. Perché è così che quel medico ha risposto al paziente oncologico, senza nemmeno visionare la cartella clinica: "Prego si accomodi a Cassano, qui non possiamo fare nulla", è stato riferito al paziente sofferente. Tra l'altro – prosegue Giuseppe Campana – la famiglia del paziente ha poi scoperto che quel professionista in servizio in un reparto di Oncologia ormai ridotto ai minimi termini, non era nemmeno un oncologo».
«Quando un medico perde di vista i suoi obiettivi, andando a violare il giuramento di Ippocrate, ovvero tutti quei principi etici e deontologici della professione – sottolinea ancora il portavoce regionale di AVS – allora forse è necessario intervenire. Dall'alto, perché, i problemi si riverberano dall'alto verso il basso. Noi continueremo a riferire tutti i casi limite, continueremo a raccogliere le denunce di cittadini che non sanno a quale santo votarsi, nella speranza di scuotere certe coscienze. È questa la sanità che vuole Occhiuto?»