Pietre dell'Incavallicata: opera dell'uomo o della natura? Lo sapremo presto - VIDEO
A questa domanda si cercherà di dare una risposta con lo studio che ha avuto il via martedì 10 maggio. Scopriamone i dettagli con l’intervista al Sindaco e ai professori che guideranno il progetto di studio dell'Incavallicata
CAMPANA – I giganti di Pietra dell’Incavallicata saranno studiati con un approccio scientifico per conoscerne l’origine (naturale o antropica) ed eventualmente datarne la realizzazione.
È questo, in breve, l’obiettivo della prima parte del progetto scientifico, frutto di una convenzione fra Comune di Campana, Unical e dello Spin-off Universitario E3. Progetto che ha avuto il via martedì 10 maggio.
Soddisfatto il sindaco Agostino Chiarello che parla di «un gran giorno per tutta la comunità campanese e per tutto il territorio. Finalmente – spiega - dopo anni di tentativi da parte dell'amministrazione comunale si è riusciti ad avere un approccio scientifico per studiare le pietre dell’Incavallicata e le sue origini».
I professori, Rocco Dominici e Adriano Guido, a capo del progetto hanno poi spiegato nei dettagli cosa verrà fatto durante questa ricerca.
«La finalità di questa campagna di indagine – afferma il professor Dominici – è quella di ricostruire in 3d l’area con un elevatissimo dettaglio. Un rilievo tridimensionale ad altissima risoluzione. Verranno fatte anche delle analisi specifiche. Inizieremo a fare delle attività di geofisica per verificare se esistono delle aree con maggiore cementazione rispetto ad aree dove le rocce hanno una minore cementazione. Questo ci permetterà di conoscere i processi di morfo-selezione. Poi faremo delle osservazioni macroscopiche sugli oggetti, l’Elefante e il Gigante, e poi andremo ad eseguire delle analisi specialistiche».
«L’analisi – aggiunge il professor Guido – si concentrerà in particolar modo sui cementi che legano i granuli di queste arenarie che formano le strutture. Questo perché, i cementi stessi, possono avere composizione diversa e proprio questa composizione si può prestare a un’alterazione diversa che ci permetterà di fare delle ipotesi sui processi geologici o sul modellamento antropico di queste strutture».
«L’idea – conclude il professor Dominici – è quella di analizzare i tutti i processi che hanno contribuito o non contribuito a generare questa morfologia e capire quanto di antropico c'è e quanto di natura c'è. Uno studio fatto senza preconcetti».