Elissoccorso, i cittadini della Sibaritide si organizzano per rivendicare il diritto alla salute
Francesco Garofalo, portavoce del comitato spontaneo nato a Cassano, rivendica la tutela alla salute chiedendo la riorganizzazione del servizio di emergenza
CASSANO JONIO - «Il servizio di emergenza 118, va necessariamente riorganizzato. Siamo sulla stessa lunghezza d’onda con il responsabile della Suem di Cosenza. Riccardo Borselli».
Lo afferma Francesco Garofalo, portavoce del comitato spontaneo di cittadini per la difesa al diritto per la salute, di Cassano All’Jonio rilanciando i contenuti dell'intervista rilasciata ieri all'Eco dello Jonio dal responsabile della centrale operativa del 118 dell'Asp di Cosenza (leggi qui).
«E’ evidente, che la rete sanitaria di urgenza medica obsoleta, deve rispondere nella logica di una visione, atteso la oramai conclamata carenza di medici a bordo delle ambulanze del 118. Secondo quando si apprende – evidenzia Garofalo - la Regione Calabria ha tracciato il percorso su cui intende muoversi in questo delicato settore. In tale contesto, un ruolo importante è assegnato al soccorso elitrasportato. Ora tocca ai Comuni, destinatari tra l’altro, di una lettera del Presidente Occhiuto, a fare la propria parte per individuare luoghi idonei alla realizzazione di elisuperfici, al fine da consentire l’atterraggio degli elicotteri in volo notturno 24 ore al giorno».
«Anche alla luce – ricorda il portavoce del comitato - della lettera denuncia del sindaco di San Lorenzo Bellizzi, in cui portava a conoscenza del fatto, che un suo concittadino, perse la vita perché l’elicottero non riuscì ad atterrare per mancanza di terreni idonei. Proprio in questo quadro, Sibari, con la sua posizione baricentrica, potrebbe tranquillamente ospitare il servizio dell’elisoccorso, che darebbe la possibilità ai cittadini di questa vasta area, di poter essere raggiunti in pochi minuti».
«Come ben sappiamo – rimarca Garofalo - il fattore tempo è fondamentale e tante vite umane possono essere salvate. E’ anche tempo, in cui non si può morire per mancanza di soccorsi. La qualità della vita, dipende soprattutto ad una qualificata ed efficiente assistenza sanitaria, che deve passare necessariamente dalla riorganizzazione della medicina territoriale ed evitando soprattutto voli pindarici, che fino ad oggi, hanno prodotto uno sfascio completo della sanità calabrese».