Crisi del settore del trasporto su bus in Calabria, si apre uno spiraglio: convocato un tavolo nazionale
Le proposte avanzate di concerto dalla Regione e da Cgil e Filt Cgil: specifici stanziamenti a favore delle aziende in crisi e ricorso agli ammortizzatori sociali
COSENZA - «La crisi del settore del trasporto su bus privati di linea a media-lunga percorrenza, le cosiddette linee interregionali, con l'avvio di procedure di licenziamento collettivo per tre aziende della provincia di Cosenza, Simet SPA, InterSaj SRL e Consorzio Autolinee SRL, si sta allargando anche in altri territori e per altre aziende calabresi coinvolgendo ormai circa 200 lavoratori che rischiano di trovarsi a rischio licenziamento. Con l'ulteriore rischio che, nel perdurare dell'emergenza Covid e della conseguente drastica riduzione della domanda di trasporto, la situazione possa ancora aggravarsi riguardando altri contesti produttivi e lavorativi del settore».
È quanto si legge in una nota stampa congiunta delle segreterie regionali e territoriali Cgil e Filt Cgil che così continua: «Cominciano però ad aprirsi degli spiragli e delle possibili soluzioni alla vertenza: la decisa iniziativa di Cgil e Filt Cgil, dai livelli nazionali a quelli regionali e territoriali, congiuntamente alle altre organizzazioni sindacali interessate, ha trovato la piena disponibilità a scendere in campo, congiuntamente, da parte della Giunta Regionale con il Presidente Roberto Occhiuto, la Vice Presidente Giusi Princi e l'Assessore Fausto Orsomarso, i quali, dopo aver prontamente convocato uno specifico tavolo regionale su richiesta delle organizzazioni sindacali, hanno richiesto, unitamente alle stesse, l'intervento del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando anche con la convocazione di un tavolo nazionale riguardo la “crisi economica ed occupazionale del settore dei servizi automobilistici interregionali” in Calabria».
«Le proposte avanzate di concerto dalla Regione e dal Sindacato, - spiegano - riguardano più versanti, da specifici stanziamenti a favore delle aziende conclamatamente in crisi, al ricorso, per congrui periodi, agli ammortizzatori sociali, consentendo il superamento della fase di crisi contingente evitando che i territori calabresi possano perdere importanti risorse in termini economici e produttivi ed occupazionali, determinando situazioni che rischiano di non essere più recuperabili».
«Anche in considerazione della seria messa in discussione del diritto alla mobilita per i cittadini che si verrebbe in questo caso a determinare, - aggiungono - venendo meno servizi di trasporto essenziali alle esigenze dei calabresi, già penalizzati dalle carenze strutturali del sistema regionale delle infrastrutture e dei trasporti. Così come verrebbe messo in discussione un patrimonio di competenze e professionalità, acquisito con anni di duro lavoro e grande disponibilità da parte delle maestranze calabresi del settore, che viene universalmente riconosciuto».
«Resta comunque ferma l'intenzione da parte di Cgil e Filt Cgil nazionali, regionali e territoriali di restare in campo per promuovere e sostenere ogni iniziativa utile alla salvaguardia di queste importanti realtà imprenditoriali calabresi e soprattutto in difesa di ogni posto di lavoro» concludono.