Lenin Montesanto ricorda Giuseppe Savoia: «Un mediatore ironico e sorridente»
Continuano a giungere gli attestati di gratitudine e riconoscenza nei confronti del giornalista di Corigliano-Rossano strappato via dal Covid. Otto Torri sullo Jonio ne fa un ritratto sublime e reale
CORIGLIANO-ROSSANO – «Quando nei primi mesi del 2001 intensificammo da Milano, nostra provvisoria sede di emigrati per studio e lavoro, il nostro impegno, le nostre attività e la nostra proposta e presenza sui territori della nostra regione natìa, trovammo nei due importanti quotidiani cartacei di informazione regionale dell'epoca e nei loro corrispondenti da Rossano dei formidabili ed inattesi sostenitori. Senza di loro forse non avremmo avuto subito quella straordinaria eco mediatica che caratterizzò e distinse ogni progetto di Otto Torri sullo Jonio. Uno di quei corrispondenti, era Giuseppe Savoia, corrispondente de Il Quotidiano: quello più appassionato ed intimamente convinto della singolarità del sodalizio e del suo posizionamento e tale rimasto negli anni e fino all'ultima e bella chiacchierata di qualche settimana fa sulle iniziative in programma per il 25esimo anniversario dell'associazione alle quali avrebbe voluto partecipare».
Parte da qui il ricordo commosso di Lenin Montesanto, direttore di Otto Torri sullo Jonio, esprimendo pubblicamente alla famiglia ed ai tantissimi amici di Mario Pino, così come lo chiamavano in tanti, i sentimenti di profonda vicinanza, affetto e tristezza di tutti i soci per una scomparsa improvvisa che sta commuovendo tutti.
«Da quei comunicati stampa inviati a mezzo fax dalle agenzie o dai bar di Milano, discussi e concordati con lunghe telefonate per capire come rafforzarne messaggio ed efficacia, Giuseppe Savoia è diventato per noi di Otto Torri sullo Jonio un riferimento costante ed un consigliere sulle tendenze e dinamiche locali soprattutto nei momenti di difficoltà; un mediatore sorridente ed ironico come pochi rispetto alla necessità di contemperare interessi diversi; un amico leale, professionale e corretto sempre e comunque, che sapeva sedare a modo suo, quando necessario, anche tentativi di pressione e influenza esterna».
«Vogliamo e ci piace ricordarlo soprattutto così, come un inguaribile mediatore ironico e sorridente, discreto, umile, riservato, sobrio ma mai silente, anzi protagonista assoluto di interminabili telefonate ed a suo modo dissacrante in una terra più che di contrasti e di contraddizioni, spesso vittima di se stessa e della incapacità di auto-ironia e di sorriso come arma per smontare inutili perbenismi, ovvietà, ipocrisie, invidie, timori reverenziali, auto-commiserazioni ed inclinazioni naturali al pianto ed al lamento come chiave di lettura dell'esistenza e della società».
«Giuseppe Savoia quell'arma pacifica l'aveva e sapeva usarla, per suggerire e per riportarci tante volte alla realtà. Ringraziandolo per tutto quello che ha fatto per la nostra associazione e soprattutto per il contributo laico dato al giornalismo regionale, lo ricorderemo sempre così».