1 ora fa:Sventata una truffa telefonica all'anziana madre di un Carabiniere
16 minuti fa:Turismo in Calabria, dalla Bit di Milano emersi segnali importanti per l'agriturismo
3 ore fa:All'Unical arriva Francesco Iacono, luminare della chirurgia ortopedica
1 ora fa:La Nuova Statale 106 ritorna in Consiglio comunale: il 28 febbraio (forse)
2 ore fa:A fuoco nella notte l'auto della Polizia Locale
2 ore fa:Lo chef Mazzei preparerà la cena per il compleanno di re Carlo d'Inghilterra
3 ore fa:Tari, sale la tensione a Crosia: chiesto un Consiglio comunale ad hoc
17 ore fa:Longobucco, a Cerviolo un'area pic-nic «bella e fruibile»
2 ore fa:Fine del commissariamento in sanità, ma «si nuota in acque torbide e agitate»
46 minuti fa:Arsac, rinnovato il Contratto aziendale regionale. Esultano i sindacati: «Importante risultato»

La guida Osterie d'Italia edita da Slow Food verrà presentata alla Catasta di Campotenese

1 minuti di lettura

MORANO CALABRO - Interpreti autentici e contemporanei di un modello di ristorazione che, soprattutto dopo il terribile anno di pandemia, richiama il ruolo strategico della cucina come momento di narrazione delle identità alimentari e territoriali. Le osterie diventano così il luogo e lo strumento di relazioni culturali, dove si può assaporare il gusto di una ristorazione di qualità che tiene conto di un solido patto tra i diversi attori della filiera. 

La guida Osterie d'Italia edita da Slow Food editore verrà presentata, venerdì 12 novembre, alle ore 17:30 alla Catasta a Campotenese, l'hub turistico nel cuore del Parco nazionale del Pollino, che fin dalla sua nascita si pone come punto di sintesi culturale e fisico tra Calabria e Basilicata. 

Slow Food Calabria e Slow Food Basilicata, con i portavoce Michelangelo D'Ambrosio e Paride Leone, per la prima volta insieme discuteranno di sostenibilità, resilienza delle osterie, insieme a Eugenio Signoroni, curatore nazionale della guida, Nicola Fiorita, coordinatore regionale per la Calabria, gli osti del Pollino e Francesco Saliceti(Magnatum Degusteria), Francesca Russo (La Rondinella), Marcello Manti (Il tipico calabrese) e Federico Valicenti(Luna Rossa), così come del legame forte tra produttori e ristoratori nella valorizzazione delle gemme alimentari che sono i protagonisti degli areali calabresi e lucani. 

Oggi le osterie rappresentano «la vera spina dorsale della ristorazione del nostro Paese» scrivono Marco Bolasco ed Eugenio Signoroni nell'introduzione all'edizione 2022 della guida di Slow Food. Un modello di cucina che ha saputo resistere meglio allo tsunami che ha investito il settore durante la pandemia e che oggi, forte del suo legame con il territorio, riparte da esso per guardare al futuro con un ruolo strategico nuovo, contemporaneo, utile ad esaltare una narrazione ampia di ciò che ruota attorno ad esse. 

Gli osti sono stati e continuano ad essere i custodi di antiche ricette, della biodiversità alimentare accompagnando piccole produzioni, rilanciando l'idea che si può fare politica a tavola nella scelta di ciò che si mangia. 

L'evento di presentazione della guida Osterie d'Italia 2022 sarà arricchita da una cena a buffet con gli osti Flavia De Marco e Jean Claude Kandolo (Da Peppe, Rotonda), Francesco Armentano e Catia Corbelli (Osteria del vicolo, Mormanno), Federico Valicenti (Luna Rossa, Terranova del Pollino), Enzo Filardi e Francesco Algieri (Kamastra, Civita), Fabio Maria Torchia (La tana del ghiro, San Sosti), Cesare Grazioli (Castasta, Morano Calabro) e le nuove cantine di Slow Wine 2022: Giuseppe Calabrese, Masseria Falvo (Saracena), Tenuta Marino (San Giorgio Lucano), battifarano (nova Siri), Mazzarò (San Floro), Tenute Pacelli (Malvito), Arteteke Wines (Barile), Dell'Aquila (Cirò Marina), Oi Origine&Identità (Ricadi).

Evento su prenotazione obbligatoria e accesso con Green Pass. Per info catastapollino.com

(fonte foto La Repubblica)

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.