Co-Ro, tavola rotonda sulla riforma del processo civile: ecco il resoconto dell’evento
L’incontro ha dato ai numerosi presenti l’opportunità di conoscere posizioni diverse sul nuovo Tribunale unico della Famiglia
CORIGLIANO-ROSSANO – «Dalla decadenza della responsabilità genitoriale all’affido del minore, passando dall’azione degli ascendenti per mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni. Sono, queste, alcune delle materie di nuova attribuzione provenienti dal giudice minorile. – Con l’accentramento della materia nel nuovo Tribunale per le Persone, per i Minorenni e per le Famiglie, non c'è la volontà di cancellare le esperienze dei tribunali per i minorenni ma solo l'esigenza di avere un tribunale unico nel quale farle confluire e garantire un processo più giusto e più veloce che guardi e tuteli i diritti disponibili e i minori».
È quanto ha dichiarato la senatrice Fiammetta Modena, componente della 2a Commissione Giustizia del Senato, concludendo gli interventi della seconda sessione dell’evento formativo promosso dall’Ordine degli Avvocati di Castrovillari, in collaborazione con la sezione di Rossano dell’AIGA, dell’Osservatorio nazionale sul diritto di famiglia di Rossano Castrovillari e della LR Mediazione e Conciliazione, sulla riforma del processo civile e che ha visto tra i suoi protagonisti anche il Presidente della Commissione Riforma Francesco Paolo Luiso.
Coordinati da Odette Carignola, Presidente ONDIF e alla presenza del Presidente dell’Aiga Luca Candiano, la tavola rotonda ha dato ai numerosi presenti l’opportunità di conoscere posizioni diverse sul nuovo Tribunale unico della Famiglia che avrà una duplice articolazione: circondariale presso ogni tribunale e distrettuale presso le corti d’appello. Con la sua istituzione verrà introdotto un rito unificato applicabile a tutti i procedimenti relativi allo stato delle persone, ai minorenni e alle famiglie, attualmente attribuiti al tribunale ordinario, al tribunale per i minorenni e al giudice tutelare.
Per Riccardo Greco, Presidente del Tribunale dei minorenni di Bari, per esempio ci troviamo di fronte ad «una riforma che svantaggia tutti. L'entrata in vigore – ha spiegato - è consegnata al 2024 ma è regressiva rispetto ai diritti della famiglia e delle persone. La prossimità che si vorrebbe perseguire è strabica in ragione delle competenze previste per le sezioni circondariali e distrettuali del tribunale».
Critico anche il presidente del tribunale di Castrovillari Massimo Lento che nel suo intervento ha cercato di offrire ai partecipanti al convegno una simulazione di alcuni degli effetti della riforma nel contesto de Tribunale di Castrovillari.
Sulla stessa linea anche il Sostituto Procuratore presso il Tribunale per i Minorenni di Catanzaro Michele Sessa che ha contestato il metodo di redazione della riforma. A suo parere calata dall'alto; imposta. Sessa ha difeso lo status quo, rispetto al quale la riforma è peggiorativa delle tutele e prerogative del minore.
Richiamando all'unità e all'impegno per gli aspetti più difficoltosi della riforma, la presidente nazionale di CamMino Maria Giovanna Ruo ha riportato alcuni casi giurisprudenziali che evidenziano le disfunzioni dell'attuale sistema, sottolineando la necessità di una riforma e apprezzando molti degli aspetti contenuti in quella del Presidente Luiso.