Distretto del Cibo Le Valli di Plinio, venerdì incontro tra i partners del progetto per ultimare le proposte
Obiettivo promuovere un modello di sviluppo di produzione e di consumo del cibo sostenibili, insieme a iniziative di informazione ed educazione alimentare per migliorare la salute e il benessere dei territori
ALTOMONTE – Promuovere un modello di sviluppo, pioniere di politiche e pratiche di produzione e di consumo del cibo sostenibili, insieme ad iniziative di informazione ed educazione alimentare tese a proteggere e migliorare la salute e il benessere dei territori. – Si confermano essere, questi, gli obiettivi del Distretto del Cibo Le Valli di Plinio - Territorio, Cibo, Tradizione e Cultura nelle Valli dell’Esaro e del Crati dall’età magnogreca e romana ad oggi. Domani, venerdì 22, alle ore 16,30 si terrà l’incontro con i protagonisti del progetto per definire il Piano di attività nell’ambito della proposta di adesione da presentare entro la fine del mese (sabato 30) al Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria.
È quanto fa sapere il Sindaco Gianpietro Coppola sottolineando che la riunione di concertazione chiuderà il ciclo di attività di ascolto e animazione territoriale avviato dal Comune di Altomonte, nella sua qualità di soggetto proponente, per ottenere il riconoscimento.
Alla presenza degli altri enti, degli operatori economici, delle aziende del territorio, la riunione sarà ospitata nel Salone Razetti del Convento Domenicano - Museo Civico.
«Con il sostegno e il protagonismo fattivo degli attori aderenti – aggiunge il Primo Cittadino - sarà possibile garantire un rilancio delle attività produttive, specie di quelle legate al mondo rurale, della trasformazione delle materie prime, della distruzione, della commercializzazione e della somministrazione».
A fronte dei 24 comuni aderenti e del forte contributo che verrà dato dalle associazioni di categoria e dai consorzi di tutela, il territorio di riferimento si candida a essere riconosciuto e accreditato come sistema locale attuatore delle politiche agroalimentari, dello sviluppo rurale e dello sviluppo sostenibile.
L’obiettivo è quello di promuovere e consentire al territorio di riappropriarsi della propria identità, con la consapevolezza delle opportunità di sviluppo che possono nascere e realizzarsi in una logica di innovazione nel rispetto della tradizione. Mira a rafforzare l’accessibilità e la disponibilità a un prodotto alimentare di qualità, ma soprattutto a favorire iniziative finalizzate all’educazione di consumi responsabili.
«Tra le altre finalità – conclude – vi è anche quella di incoraggiare un’opera di consolidamento e potenziamento delle tante e differenti comunità resilienti delle aree interne, vicine geograficamente ma diverse per storia e cultura di appartenenza, attuando la promozione di un uso responsabile delle proprie risorse agricole e naturalistiche, da considerare sempre nel rispetto della cultura locale e del proprio contesto d riferimento, portato avanti anche attraverso il sostegno a programmi di istruzione e formazione professionale che rendano il capitale umano del territorio capace di rendersi fautore del proprio destino, abbattendo così il triste primato del crescente fenomeno della cosiddetta fuga di cervelli».