14 ore fa:Mormanno inaugura una straordinaria 21^ edizione di Perciavutti
8 ore fa:Sicurezza nelle scuole, Bosco attacca: «Ingenti somme per i concerti e poi le scuole sono senza uscite d'emergenza»
13 ore fa:Identità arbëreshe e diplomazia culturale nella due giorni organizzata dall’Ambasciata Albanese a Roma
17 ore fa:Schiavonea, tra i campi e le baracche: vite invisibili tra sfruttamento e ingiustizie
11 ore fa:Lavoratori TIS di Crosia, l'opposizione: «Negata la stabilizzazione nonostante i fondi regionali disponibili»
12 ore fa:Aggressione in carcere a Castrovillari: due agenti feriti. Il Sappe lancia l’allarme sicurezza
9 ore fa:Morrone corsara, al “Città di Corigliano” solo delusione
10 ore fa:Rossanese, notte sempre più fonda: sesta sconfitta consecutiva e crisi senza fine
15 ore fa:La Diocesi di Rossano Cariati ha festeggiato i 30 anni del Progetto Policoro
16 ore fa:Al Vintage Café la memoria diventa denuncia con la mostra "Invisibili - Donne palestinesi raccontano"

Incendi in Calabria, Guccione: «Situazione dovuta a scelte sbagliate»

1 minuti di lettura

COSENZA - La Calabria, purtroppo, continua a bruciare nonostante l'impegno incessante dei Vigili del fuoco, dei lavoratori AIB di Calabria Verde e della Protezione civile. 

A scriverlo, in una nota stampa, è il consigliere regionale del partito democratico Carlo Guccione.

«Una vera catastrofe e l'emergenza di questi giorni dovrebbe farci riflettere anche su alcune scelte fatte nei mesi precedenti. Gravi responsabilità sono anche di chi non ha fatto nulla in materia di prevenzione, come ad esempio la cura e la pulitura dei boschi, le strisce antincendio e tutto ciò che era necessario a contenere i danni provocati dai numerosi roghi di questi giorni».

L'Azienda Calabria Verde, spiega Guccione, pur disponendo di 500 mila euro, stanziati nel 2018 dalla Regione, non ha provveduto all'acquisto e al potenziamento dei mezzi antincendio. Tra l'altro non si comprende perché, dopo l'annullamento della gara, non si è proceduto ad avviare le procedure per l'acquisto dei pick up.

«Lo scorso mese di giugno denunciai il fatto che a distanza di un mese all'approvazione del "Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2021" gli operatori AIB non avevano ancora a disposizione i dispositivi di protezione individuale (Dpi) per svolgere il proprio lavoro in sicurezza».

«Ad oggi non tutto il personale è dotato dei Dpi necessari a svolgere l'attività di estinzione degli incendi boschivi. Calabria Verde solo in data 9 giugno 2021 ha delibera una fornitura di Dpi per gli operatori AIB di 446 paia di stivale e 446 pantaloni ignifughi senza prevedere l'acquisto degli altri Dispositivi (guanti, casco, occhiali, maschera o semimaschera con filtri idonei AIB, cinturone in cuoio o in tessuto ignifugato, etc.). L'ultimo acquisto di Dpi risale al 2014, con consegna nel 2015: non si può chiedere agli operai idraulico forestale di svolgere attività di bonifica con i dispositivi acquistati anni fa e che non rispettano più le norme della sicurezza sul lavoro».

«Questo pressapochismo purtroppo oggi lo paghiamo sul campo. E mentre il commissario straordinario Giuseppe Oliva dispone con decorrenza immediata che "il personale di cantiere impegnato in attività ordinarie di forestazione sia adibito, all'occorrenza, a supporto nelle attività di bonifica degli incendi" non si pensa minimamente alla loro sicurezza. Non dimentichiamo che l'età media dei lavoratori è di 55 anni. Nel frattempo, il ministero del Lavoro, insieme all'Inail, ha intensificato i controlli sulle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro. Controlli che ovviamente riguarderanno anche Calabria Verde e il personale di cantiere per le attività di bonifica».

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.