Se il Vesuvio si sveglia la Calabria c'è: ecco dove saranno ospitati gli sfollati
Se si presentasse la mostruosa eruzione del Vesuvio, a porsi in prima linea nell'accoglienza degli abitanti della zona vesuviana è la Regione Calabria che nel 2019 ha stretto un patto di gemellaggio con la Campania
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CORIGLIANO-ROSSANO - In caso di eruzione del Vesuvio - uno tra i vulcani attivi in Italia in grado di generare una immane catastrofe - la Regione Calabria si pone in prima linea nell’accoglienza di eventuali sfollati che accorreranno dalle zone vesuviane. Il Vesuvio, è uno stratovulcano situato nel versante sud-orientale della città metropolitana di Napoli. È uno tra i fenomeni più studiati e pericolosi al mondo, essendo in una posizione rischiosa per la vicina popolazione e a causa delle sue caratteristiche esplosive.
Nel 2019, infatti, la Regione Campania nel prepararsi a fronteggiare l’emergenza che causerebbe l’eruzione del vulcano, approvava un piano di gemellaggio con le altre regioni italiane, tra queste la Calabria.
«Il piano di evacuazione - è sottoscritto nell’accordo di gemellaggio - per 1 milione e 155 mila residenti in caso di eruzione del Vesuvio è stato completato oggi con la firma degli accordi di gemellaggio tra la Campania e le altre regioni italiani a Palazzo Santa Lucia. Gli abitanti dei 31 Comuni compresi nella zona rossa dell’area vesuviana e dei 7 Comuni dell’area Flegrea (inclusi alcuni quartieri di Napoli) saranno distribuiti nelle Regioni italiane in attuazione del piano della Protezione civile».
Per l’occasione era presente l'allora governatore della Calabria, Mario Oliverio e i governatori, Vincenzo De Luca della Campania e Vito Bardi della Basilicata. I tre presidenti presenti alla sottoscrizione definivano i protocolli di gemellaggio attuati: «un esempio di federalismo e solidarietà italiano»
Proprio grazie a questi gemellaggi tra i territori, il piano di emergenza nazionale di Protezione Civile faceva un altro grosso passo avanti.
Già un anno fa il Presidente della Regione Campania affermava: «Non è uno scherzo, ma il modo serio di prepararsi ad eventi che possono essere catastrofici. I ragazzi devono sapere a memoria che cosa fare in caso di emergenza, conoscere il luogo in cui dovranno recarsi e le modalità per farlo. Va sperimentato un modello organizzativo di evacuazione».
Tutte le destinazioni degli sfollati
Nel caso si presentasse un’emergenza causata dall’eruzione la Calabria sarebbe subito pronta ad accogliere gli abitanti in pericolo. Da protocollo, accoglierebbe infatti i profughi della città di Bagnoli. Il Piemonte e la Valle d'Aosta accoglieranno i cittadini del Vomero. Quelli dell'Arenella andranno in Veneto. Chiaiano e Scampia in Friuli Venezia Giulia. Soccavo in Emilia Romagna. Ai residenti del salotto buono di Chiaia-Posillipo toccheranno invece le isole: Chiaia e una parte di San Ferdinando dovranno varcare lo stretto di Messina e andranno in Sicilia. Posillipo, invece, in Sardegna. Fuorigrotta col Lazio. Per gli abitanti di Pianura, invece, ci sarà la Puglia.