Rossano: Porta dell’acqua invasa dai topi
L’ennesima denuncia degli abitanti di Via Cerasaro: «Latitanza del Sindaco e degli uffici»
CORIGLIANO-ROSSANO – Nella più totale assenza di ogni richiesto intervento di qualsiasi tipo da parte dell'Amministrazione Comunale di Corigliano-Rossano, del vertice politico-amministrativo e di tutti i suoi uffici più volte formalmente coinvolti, in primis quello ambiente e servizi sociali letteralmente latitanti rispetto a segnalazioni e denunce fatte da anni in tutte le sedi; ed in attesa che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari dia finalmente seguito alle diverse denunce sporte per le gravi omissioni ed inerzia dell'ente e del Sindaco quale massima autorità sanitaria rispetto ad una emergenza igienico-sanitaria e di incolumità pubblica, constatata in più momenti da tutte le autorità competenti e che si protrae peggiorata dal 24 giugno 2019; a nome dei residenti-resistenti di Via Cerasaro, nel centro storico dell'area urbana di Rossano Lenin Montesanto fa appello pubblico al Prefetto di Cosenza, ultimo baluardo dello Stato di diritto, affinché sostituendosi a quanti dovrebbero intervenire.
«Faccia predisporre da parte dei soggetti competenti, nel citato quartiere della storica Camara Cerasaro (a pochi metri da Carabinieri, Polizia Municipale e Comune), in cui continuano ad insistere discariche abusive, edifici pericolanti, canili privati, case occupate ed uno stato di illegalità diffusa e di permanente emergenza igienico-ambientale, un urgente quanto imponente intervento di derattizzazione, poiché l'intera area risulta letteralmente infestata da topi, come certificato nella giornata di ieri (giovedì 22 luglio) da società specializzata incaricata privatamente; provvedendosi altresì più volte richiesto taglio dell'enorme fico selvatico insistente sul percorso della storica Porta dell'Acqua, da sempre covo di ratti, rettili e insetti di ogni dimensione, soprattutto d'estate, in coincidenza dell'area deposito rifiuti urbani».
Ma non finisce qui: «Esorti i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile a formalizzare, a beneficio della sicurezza di tutti, anzi tutto di passanti e residenti, lo stato di pericolosità o meno dell'immobile insistente su Via Cersararo, andato distrutto a causa di un incendio il 24 giugno 2019, fatto subito abbandonare dai dimoranti dell'epoca, transennato dalla manutenzione comunale alla presenza di tutte le forze dell'ordine e dello stesso Sindaco, ma riabitato indisturbatamente ed abusivamente subito dopo, una volta fatte sparire le transenne comunali»
«inviti la Guardia di Finanza a verificare se le più volte denunciate situazioni di emergenza igienico-sanitaria, espressamente riferite ai dimoranti dei due immobili in questione siti in Via Cerasaro il cui evidente stato di disagio è stato più volte segnalato invano ai servizi sociali del Comune di Corigliano-Rossano, siano o meno, tutte o in parte, conseguenza di eventuali situazioni di disagio/indigenza economica oppure non giustificate e non giustificabili, oltre che per aperta violazione di norme di ogni genere, anche alla luce della quantità dei diversi sostegni economici pubblici di cui i soggetti in questione eventualmente beneficiano».
A distanza di mesi dall'ultima denuncia e dai successivi ed inutili sopralluoghi della Protezione Civile e della manutenzione comunale, non è stata emessa e/o comunque eseguita alcuna ordinanza da parte dell'ufficio comunale ambiente, neppure per far togliere un materasso sudicio di urina e covo di animali; non si è provveduto a mettere in sicurezza l'edificio incendiato; non è stata rimossa la discarica abusiva in pieno centro che aumenta di giorno in giorno; non sono stati prelevati i cani randagi tenuti in cattività e in uno stato di grave emergenza igienico-sanitaria; non è stato mai verificato il rispetto delle norme di abitabilità e di conformità dei servizi igienici delle due abitazioni in questione; non è stata mai verificata l'eventuale occupazione di immobili; non è stato messo in atto, da parte dei servizi sociali comunali, alcun intervento finalizzato quanto meno a tutelare, assistiti dalla forze dell'ordine, soggetti eventualmente più deboli e in stato di disagio, dimoranti in evidente condizione anti-igienica all'interno degli immobili oggetto delle denunce.
Alla luce di tanto e degli eccessivi ritardi a tutti i livelli, perdurando lo stato di invivibilità e di grave rischio igienico dell'intero quartiere causa puzza nauseabonda, ratti, insetti ed insalubrità dell'aria, Lenin Montesanto ha dato mandato ai propri legali per verificare e denunciare eventuali inerzie ed omissione di tutte le autorità competenti, nessuna esclusa.