Piccoli pescatori fra crisi, ripartenza e nuovo presidente della Regione Calabria
Martilotti: «Ad oggi, con grande disappunto, non possiamo che registrare ulteriori danni alla piccola pesca artigianale»
CORIGLIANO-ROSSANO- Quando diversificazione e innovazione sono al palo in un momento di grande difficoltà per la ripartenza al tempo del post covid-19; quando con risorse importanti dell’Unione europea non si ottiene nessuna inversione di rotta e nessun risultato di rilievo legato alla crescita e all’occupazione; quando “la propaganda politica” è più rilevante di una buona gestione degli strumenti FEAMP in un settore attraversato da una crisi strutturale amplificatosi al tempo dell’emergenza sanitaria da Covid-19.
«Quando i piccoli pescatori artigianali sono in ginocchio con problemi seri a partire da come mandare avanti le proprie famiglie, vorremmo affidarci – dichiara Salvatore Martilotti presidente del “Comitato Pescatori Calabria” - al senso di responsabilità di chi amministra la cosa pubblica per chiedere di non essere egoista con il solito tran tran di una propaganda politica poco opportuna e ad personam. E’ esagerato se vi chiediamo la cortesia di fermarvi? Guardiamo la realtà nuda e cruda, evitiamo di pensare solo a interessi di parte e, se potete, fate riferimento alla saggezza popolare calabrese quando “A petra ca nun faci lippu sa lèva ‘a sciumara” (La pietra che non si lega al terreno viene portata via dal fiume)».
«Infatti, in questa difficile ripartenza in cerca della normalità perduta – continua Salvatore Martilotti - sono abbastanza visibili i problemi dei piccoli pescatori artigianali di come continuare l’attività lavorativa delle tante micro-imprese di pesca e di come mandare avanti le proprie famiglie. E, pertanto, è troppo chiedere di stoppare le autocelebrazioni che possono risultare dannose e potrebbero sortire l’effetto inverso anche se sei sostenuto da esperti comunicatori? E poi per chi ha gestito gli strumenti comunitari, a nostro parere non molto in linea con la P.C.P., potrebbe scattare la responsabilità etico-morale di non aver assicurato un futuro a tanti lavoratori del mare per aver contribuito a negare alla pesca costiera artigianale, con queste importanti risorse comunitarie, l’opportunità di accompagnare il cambiamento in atto in modalità inter-settoriale. Infatti, a parere di diversi piccoli pescatori dei due litorali della Calabria questo tipo di gestione “abbastanza alla giornata”, per quelli che dovevano essere gli obiettivi strategici da raggiungere per traghettare la pesca calabrese verso un nuovo modo di intendere il settore a partire dalla sostenibilità ambientale, economica e sociale, di fatto hanno accentuato le difficoltà del segmento maggioritario della pesca regionale».
«Ad oggi, con grande disappunto, non possiamo che registrare ulteriori danni alla piccola pesca artigianale e, a parere del Comitato Pescatori Calabria, i piccoli pescatori, da potenziali beneficiari di un processo di cambiamento da raggiungere con la diversificazione e l’innovazione, hanno subito ulteriori danni e, alla data odierna, non esageriamo se ipotizziamo che siamo in presenza di spreco di denaro pubblico poiché non è stato raggiunto nessun risultato di rilievo per sostenere la crisi economica ed occupazionale del comparto e accompagnare il cambiamento in atto attraverso “la diversificazione e l’innovazione” che, non ci stancheremo di ricordarlo, è il vero obbiettivo di questo strategico strumento dell’Unione europea. A questo punto – conclude Salvatore Martilotti - non ci resta che aspettare che la Regione con il prossimo e/o la prossima presidente della Calabria cambi registro avviando una forte inversione di rotta per evitare di sprecare ulteriori risorse pubbliche favorendo, il prima possibile, il ricambio dei gruppi dirigenti per governare la prossima programmazione UE del FEAMPA in maniera più coesa con la P.C.P. e ,soprattutto, organizzare il futuro delle nostre Comunità costiere facendo leva sui punti di forza legati alla storia, alla cultura, alla tradizione e all’identità della pesca calabrese per assicurare un futuro all’economia ittica regionale e creare, così, opportunità di sviluppo e occupazione, favorendo il ricambio generazionale con questo strategico strumento pesca dell'Unione europea che è il FEAMPA».