Operazione Fangon, Corigliano-Rossano si costituisce anche in appello
Il Comune della terza città della Calabria si esprime dopo la vittoria in primo grado
CORIGLIANO-ROSSANO- Operazione Fangorn, dopo la vittoria in giudizio riportata con la sentenza, emessa il 21 ottobre 2020, con la quale si concludeva il processo di primo grado, celebrato nelle forme del rito abbreviato, per dieci imputati coinvolti nell'operazione, e con la quale il giudice disponeva il risarcimento nei confronti delle parti civili costituite, tra cui il Comune di Corigliano Rossano, per una somma pari a 2milioni di euro,lo stesso ha deciso di dover resistere anche in appello, alfine di ottenere la conferma della sentenza di primo grado, nominando difensore, come già avvenuto per il primo grado, nonché procuratore speciale del Comune, l'avvocato Vincenzo Palopoli, del foro di Castrovillari
L'operazione Fangorn nasce da una inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari e portata a termine dai Carabinieri della Compagnia di Rossano dopo una lunga attività di indagine avviata in seguito al tentato omicidio di un allevatore rossanese, già vittima di un tentativo di estorsione, verificatosi nel gennaio 2018 in zona Piana dei Venti. Da qui, nell'estate del 2019, il fermo di 15 persone che, secondo la tesi accusatoria, avrebbero dato il loro contributo sia nel taglio, che avveniva per lo più in aree demaniali, sia nella ricettazione del legname deprezzato, che veniva poi stoccato in alcuni magazzini e rivenduto ai consumatori finali.
«La persistente volontà di seguire il processo Fangorn - ha commentato l'assessore agli Affari Legali, Mauro Mitidieri - rappresenta anche il modo per rammentare quanto importante sia per l'amministrazione comunale la tutela del territorio e della legalità e come attraverso tali vicende giudiziarie possa amplificarsi anche la giusta divulgazione di detti principi».