Recovery Sud esige sapere la cifra esatta dei fondi che spettano al Sud
La rete dei sindaci dichiara, secondo i loro calcoli, che al Sud dovrebbe corrispondere circa il 68% dei 209 miliardi che l’UE ha destinato all’Italia
ROSETO CAPO SPULICO - Una cifra esatta: è quello che chiedono i 500 sindaci del Sud al governo. La richiesta dopo il dibattito di ieri al Senato dove, rispondendo alle interrogazioni dei senatori Sabrina Ricciardi ed Ernesto Magorno, il ministro Mara Carfagna ha spiegato di aver effettuato una ricognizione delle risorse che «potranno essere superiore al 40%».
È quanto presente in un comunicato stampa del Comune di Roseto Capo Spulico.
Sulla loro pagina Facebook, i primi cittadini meridionali spiegano che «apprezzano il passo in avanti» della titolare del dicastero del Mezzogiorno, ma lo giudicano del tutto insufficiente. Soprattutto, non condividono il metodo fin qui utilizzato dai governi.
«Noi sappiamo che, in base ai calcoli in base ai quali l'Unione Europea ha assegnato all'Italia 209 miliardi, al Sud si dovrebbe corrispondere al 68%. Se il nostro calcolo è sbagliato - continuano gli amministratori, uniti in un fronte unico per la prima volta nella storia d'Italia - il governo ci smentisca. Se è giusto, ci riconosca quanto ci spetta».
«Tertium non datur. Non possiamo continuare a leggere o ad ascoltare cifre del tutto aleatorie, come se si trattasse di dare un contentino a chi mendica qualcosa. Quello che spetta, spetta e noi attiveremo tutte le forme di controllo e di rivendicazione per ottenerlo, dai tribunali amministrativi all'Unione Europea, dalla Corte dei conti alla Presidenza della Repubblica. Senza escludere di scendere in piazza».
E a tal proposito Recovery Sud si dichiara a fianco di diverse mobilitazioni che si stanno moltiplicando nel Mezzogiorno, dalle iniziative messe in atto dai sindaci lucani per il rischio chiusura dello stabilimento Stellantis di Melfi alla protesta dei commercianti alle partite Iva.
Sottoscrivendo la lettera che il sindaco di Marsala Massimo Grillo ha inviato al presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci e al presidente del consiglio Mario Draghi per chiedere «strategie e tempi per ripartire» e «una riprogrammazione dei mercatini e delle attività commerciali in piazze e strade, permettendo a questi esercizi, che sono già allo stremo, di poter programmare al meglio la ripresa delle proprie attività, limitando così al minimo i danni che a oggi ne mettono in discussione la stessa sopravvivenza».
Recovery Sud ha già elaborato, a tal proposito, un pacchetto di proposte da sottoporre a Governo e Regioni. Ma è pronta a proteste eclatanti qualora i Comuni del Sud fossero lasciati soli di fronte alla crisi in atto e qualora non fossero riconosciuti diritti costituzionalmente inderogabili.
(Fonte immagine Lavorosì)