Festa della Liberazione, Castrovillari celebra il 76esimo anniversario
Questa mattina il sindaco Lo Polito ha deposto una corona d’alloro e ha collocato due targhe commemorative, «grazie a chi si sacrificò per questa ragione di vita»
CASTROVILLARI - A partire da un sentire comune, questa mattina, alla cerimonia castrovillarese per il 76esimo Anniversario della Liberazione, hanno presenziato rappresentanti delle Forze Armate, delle Forze dell’Ordine e delle Associazioni Anpi nonché Combattentistiche e d’Arma.
Durante la stessa il sindaco, Domenico Lo Polito, tra la deposizione della corona d’alloro al Monumento ai Caduti e le collocazioni di due targhe commemorative - per rammentare Castrovillari Comune di internamento a confino libero -, una al palazzo di città e l’altra in via dei Martiri della Libertà (prima intersezione sulla destra di via dei Martiri 1799 arrivando da corso Garibaldi), ha rilanciato la tensione ideale dell’occasione, che unisce cittadini ed Organismi dello Stato, per affermare le ragioni che danno forza ai valori dello stare insieme, quanto mai importanti in questo tempo di prova e di smarrimento.
«Anche quest’anno l’emergenza sanitaria ci costringe a celebrare e festeggiare il 25 aprile in modo distanziato e vigile; nonostante tutto la pandemia, dolorosa e complessa, che stiamo attraversando fa sì che questa data, fondamentale per la storia del nostro Paese, abbia un significato ancora più profondo e dia un segnale di speranza ancora più grande nella coralità della memoria sul ruolo della libertà, che ha bisogno continuamente di quella unità sostanziale per abbattere ogni percezione di paura, d’incertezza, di fragilità che ci presenta il “periodo”, anche a rischio di nichilismo: quel disfattismo che vorrebbe cassare tutto e, soprattutto, la positività nel reale che si pone e provoca per far crescere e suscitare azioni».
«Se vogliamo, così, contribuire alla ripresa dobbiamo, ognuno, assumerci - ha aggiunto a margine il primo cittadino - le responsabilità consegnate da questo tempo inaspettato, segnato da un’urgenza umana bisognosa di scelte da prendere con un impeto nuovo che preme inequivocabilmente proprio come la libertà che la ricorrenza richiama grazie a chi si sacrificò per questa ragione di vita, espressione di dignità che afferma tutti i fattori che costituiscono la persona».