Sgombero Schiavonea, Stasi: «È un segnale forte di ripristino della legalità»
Dopo lo sgombero di ieri mattina in via Crati il Sindaco parla di un’azione strategica e condivisa
CORIGLIANO-ROSSANO - L'operazione di sgombero della palazzina abusiva in via Crati a Schiavonea, avvenuta ieri, mercoledì 3 febbraio 2021, è frutto di un'azione sinergica, tra Forze dell'Ordine (Carabinieri, Polizia e Polizia Municipale), Vigili del Fuoco, Azienda Sanitaria, Servizi Sociali e Amministrazione Comunale. Azione figlia del tavolo tecnico sulla Sicurezza e Legalità, tenutosi lo scorso gennaio, alla presenza del Prefetto di Cosenza, Cinzia Guercio e fortemente richiesto dal sindaco Flavio Stasi. Tavolo che ha portato ad una pianificazione dettagliata in merito al controllo del territorio e all'impiego di risorse umane da parte dello Stato per assicurare un presidio costante su Corigliano-Rossano. Ieri il primo segnale forte di legalità e presenza sul territorio. La prima azione, cui seguiranno altre, nata dalla sinergia tra le forze in campo e da una serie di rilievi e controlli, dal punto di vista sanitario, legale e di ordine pubblico.
Lo sgombero della palazzina di via Crati, a seguito anche di numerose segnalazioni da parte dei cittadini residenti, ha seguito due direttrici. La prima, il ripristino di una situazione di legalità, la seconda, non meno importante della prima, la salvaguardia del decoro urbano e della salute pubblica. La presenza sul posto dei Servizi Sociali, appositamente convocati, ha garantito alle persone che vivevano in condizioni di estremo disagio sanitario, di essere riallocate in luoghi salubri e dignitosi.
«È un primo segnale, forte, che mandiamo sia alla cittadinanza, che alla comunità di immigrati vive nella nostra città - ha affermato il Sindaco Stasi, ieri sul luogo dello sgombero - dove c'è illegalità, manca l'integrazione e la mancata integrazione crea fenomeni di intolleranza, incomprensione, rabbia. Questi cittadini sono purtroppo spesso le prime vittime dell'ingiustizia, oppressi dal caporalato legato alla stagionalità dei lavori, sfruttati, costretti a vivere in alloggi dove mancano le condizioni minime di igiene e sicurezza. Ovviamente sarà compito delle Forze dell'Ordine capire se le persone che risiedevano nella palazzina avessero contratti in nero o altro, a noi il compito di ripristinare le condizioni di salubrità e garantire la sicurezza dei residenti. Lo sfruttamento barbaro di queste persone non porta nulla a nessuno, neanche alla locale economia, questo deve essere chiaro. Motivo per cui, con il Comune di Cassano, abbiamo partecipato ad alcuni bandi per la lotta contro il caporalato, questione sollevata anche durante il tavolo per la sicurezza tenuto a gennaio»
Il risultato dello sgombero ha portato al ripristino dell'ordine pubblico nel quartiere, alla restituzione di una situazione di salute pubblica, a individuare alcuni immigrati irregolari e consentire ai regolari di avere un alloggio salubre.