Cosenza, “Servizio Civile: beneficio per la comunità” diretta live organizzata dal Csv
Il Centro di volontariato: «Una sfida educativa incentrata sulla solidarietà. Tra gli obiettivi del programma: generare la partecipazione alla vita di comunità»
COSENZA - «Dalle intercettazioni è emerso che l’Asp di Cosenza è stata gestita con metodi non corretti, favorendo persone che non ne avevano il diritto, ma soprattutto producendo documenti contabili falsi».
È quanto si apprende dalle dichiarazioni di Mario Spagnuolo, procuratore di Cosenza intervenuto durante la conferenza stampa tenutasi stamani in seguito all’esecuzione un’Ordinanza di applicazione di misure cautelari personali del divieto di dimora (emessa dal G.I.P. del Tribunale di Cosenza su richiesta di questa Procura della Repubblica) nei confronti di sei, tra dirigenti ed ex dirigenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, per i reati di “abuso ufficio” e “falso in atto pubblico”.
Spagnuolo così continua: «La Procura ha svolto una indagine accurata. Cercheremo anche di capire che fine hanno fatto i soldi che mancano nel bilancio. Ricostruire il bilancio dell’Asp di Cosenza sarà una vera e propria impresa perché chi doveva controllare non lo ha fatto».
«Dall’indagine – aggiunge - si ha sicuramente una risposta parziale ma certa: se fosse stato approvato un bilancio reale tutte queste persone coinvolte sarebbero “andate a casa”. Si sarebbe determinato un buco nel bilancio regionale di una grandezza e di una gravità tali da avere una ripercussione anche in ambito regionale»
«Dalle intercettazioni emerge – incalza il Procuratore - altresì una gestione della logica del consenso elettorale e politico che viene fatto attraverso l’adozione di provvedimenti non corretti a favore di persone che non ne avevano il diritto».
«Il Gip dovrà interrogare 9 tra i dirigenti delle strutture di controllo. Altra parte dell’indagine verrà svolta per conoscere l’impiego concreto delle somme di denaro mancanti» conclude.