Corigliano-Rossano, randagismo: l’associazione “Italia nel cuore” chiede l’intervento della Procura
L’associazione: «Abbiamo chiesto di effettuare le opportune verifiche presso tutte quelle strutture che ospitano cani e che, secondo noi, non rispettano i requisiti di legge»
CORIGLIANO-ROSSANO – «È da tempo che l’Associazione “Italia nel cuore” è impegnata a fronteggiare concretamente il triste fenomeno del randagismo. Riteniamo che sia sotto gli occhi di tutti la drammatica realtà di come questo fenomeno sia in costante espansione qui nel nostro territorio. Vi sono cani randagi dappertutto e chi di dovere non interviene».
È quanto si legge in un comunicato stampa dell’Associazione “Italia nel cuore” che così continua: «Addirittura il comune di Corigliano-Rossano non riesce a soddisfare le segnalazioni che quotidianamente i cittadini fanno presso l’autoparco o il comando vigili. Abbiamo più volte sottolineato come la presenza di cani randagi comporta tutta una serie di problemi per i cittadini, ad iniziare da quelli di natura igienico-sanitaria, in quanto questi animali non ricevendo alcuna assistenza sanitaria sono potenziali veicoli di malattie con tutto ciò che ne consegue».
«Accanto a ciò – si legge - vi è poi un reale problema di incolumità pubblica, tenuto conto che i cani quando si riuniscono in branco possono attaccare l’uomo. Spesso possiamo notare, cosa che sta avvenendo di recente, che questi poveri animali essendo alla ricerca di mangiare aprono le buste della spazzatura con la conseguenza che i rifiuti vengono sparsi per le vie e le strade cittadine».
«Come poi non sottolineare – aggiungono - il triste e vergognoso fenomeno dell’abbandono. Tanti cuccioli abbandonati in varie zone del territorio, chi si rende autore di ciò è un incivile perché dovrebbe fare di tutto affinché i cuccioli vengano affidati a qualcuno, invece, ciò non lo fanno. L’Associazione “Italia nel cuore” molto sensibile verso questa problematica ha cercato, nel recente passato, di sensibilizzare alcune associazioni di volontariato e l’Amministrazione comunale ad intraprendere iniziative serie, affinché si possa in maniera concreta combattere questa grave problematica».
«Abbiamo chiesto – continuano - al sindaco Stasi di avviare l’iter per la realizzazione di un canile, ma accanto a ciò coinvolgere l’Azienda sanitaria allo scopo di dare avvio ad una campagna di sterilizzazione e di microcippatura dei randagi. Non solo non siamo stati ascoltati, ma addirittura ignorati e criticati. Negli ultimi giorni nei nostri confronti è stata avviata una campagna di aggressioni verbali e offese, verso le quali avremo tempo e modo per difenderci nelle sedi opportune. Non si può fare sciocca e misera demagogia sugli amici a quattro zampe in difficoltà. Questi amici hanno bisogno di atti e fatti concreti e non di chiacchiere o pennacchi».
«Noi dell’Associazione “Italia nel cuore” – incalzano - i fatti concreti li stiamo portando avanti da tempo, ma per fare ciò vi è bisogno di rifugi dove poter accudire i cani e anche di disponibilità finanziarie per farli vivere dignitosamente. Tenuto conto che questo nostro attivismo da fastidio a qualcuno, noi diciamo a costoro che comunque andremo avanti per la nostra strada, però nel contempo è giusto che chi ha delle responsabilità per tutto quello che si sta verificando nel nostro comune ne risponda agli organismi preposti».
«L’Associazione “Italia nel cuore” - concludono - nella giornata di ieri ha inviato una richiesta di interventi per fare piena luce su tutto ciò al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, al Commissario dell’Asp di Cosenza, al WWF Calabria e al Dirigente del Corpo di Polizia Locale. A costoro abbiamo chiesto di effettuare le opportune verifiche presso tutte quelle strutture che ospitano cani e che, secondo noi, non rispettano i requisiti di legge. Abbiamo chiesto ciò affinché i cani possano essere trattati come è giusto che sia».
(foto fonte The Social Post)