«Mi era stato diagnosticato un tumore. Da lì sono rinata». Il racconto di Brunella che ha vinto la sfida con il cancro
La storia di una giovane guerriera calabrese, di Crosia, che ha affrontato e sconfitto il tumore al seno: «Solo la parola tumore fa paura. Ma io li ho sconfitti entrambi»
CROSIA - «La mia storia si riassume in Scoperta-Lotta-Ricostruzione. La mia rinascita io la identifico proprio con il momento della scoperta. Paradossalmente, infatti, sono rinata subito dopo che mi è stato diagnosticato il tumore al seno».
Brunella è una giovane donna del nostro territorio. Il suo sorriso è splendido, ma non è un semplice sorriso. È una corazza forte ed ermetica che la protegge dal mondo che la circonda e dai dolori che la vita le ha inflitto. Ma ha scelto di mettere da parte quello scudo. Posarlo e mostrare la sua esperienza e le sue fragilità. Si è messa a nudo per una buona causa, perché crede che raccontando la sua storia in qualche modo possa infondere coraggio in chi oggi si ritrova a combattere la stessa battaglia che lei ha già affrontato.
«La parola cancro – ammette - fa paura. A me ne ha fatta tanta, ma sono consapevole del fatto che ora, una volta conosciuto il mostro da combattere, la paura diminuisce. È proprio lo smarrimento che ti coglie all’inizio la cosa più complicata da superare. Non puoi sapere come andrà a finire la tua battaglia. Ma leggere e scoprire che esistono persone che ce l’hanno fatta ti infonde coraggio, ti dà speranza. Proprio per questo credo sia importante parlarne e far capire meglio che: di cancro, oggi, si vive».
La speranza, fondamentale per chi si ritrova a combattere un male così tanto spaventoso. Perché anche il fattore psicologico gioca un ruolo essenziale. Voler guarire e lottare per la propria vita è il primo passo per sconfiggere la malattia.
«Ho scoperto per caso di essermi ammalata. Io mi sento una miracolata. Vivevo da due anni in Australia. Ero rientrata in Italia per le ferie. Stavamo sulla spiaggia con alcune amiche. Loro avevano una ecografia prenotata per il pomeriggio. Decisi di accompagnarle e di sottopormi anche io all’esame ecografico».
Scoprire di essere malata, e scoprirlo quasi per caso. Perché il destino sembra averle messo sulla sua strada quella visita medica, quell’ecografia, quel controllo che le ha salvato la vita.
«La prevenzione è essenziale. Nessuno può dire a me non succederà mai. Io stavo bene. Non avevo alcun tipo di sintomo. Mi sono sottoposta all’ecografia in modo casuale, e quella casualità mi ha salvato la vita».
«Ho iniziato le cure in Calabria, ma poi ho deciso di curarmi a Pisa - aggiunge quasi con rammarico. - Il personale medico e infermieristico della nostra Regione è impeccabile, ma purtroppo le carenze strutturali sono tante. Una volta è capitato anche che fosse finito il farmaco chemioterapico. In una malattia come il cancro il tempo gioca un ruolo fondamentale. Ho potuto scegliere dove curarmi, ed ho scelto il meglio per me».
La decisione di curarsi fuori regione è una scelta che purtroppo accomuna molti nostri conterranei. Perché la Calabria è stata depauperata dal punto di vista sanitario, e molto spesso si deve ricorrere ai “viaggi della speranza” al Nord per potersi curare.
«Quello che oggi tutti noi abbiamo vissuto a causa del covid, io l’ho vissuto prima, a causa del cancro: gli abbracci negati, il timore del contatto, l’uso della mascherina. Ed è proprio in quel dolore e in quelle privazioni che ho riscoperto il senso della vita e soprattutto ho compreso davvero chi mi amava. L’Affetto degli amici e dei parenti è stato essenziale per andare avanti. In loro ho trovato forza e coraggio».
«Queste riflessioni sulla “Nuova me” maturate nel periodo della malattia, le ho poi realizzate successivamente. Mi sono accorta, infatti, che davo un peso diverso alle cose».
«Quando perdi i capelli, in seguito alle terapie, ti senti derubata della tua immagine. Soffri, ma sei consapevole che quel dolore è necessario per venirne fuori, e lotti con le unghie e con i denti per riprendere in mano la tua vita».
Rinascere, avere una nuova consapevolezza e apprezzare ancor di più quello che la vita ti offre. Brunella è solo una delle tante guerriere che hanno combattuto e sconfitto il cancro. Parlarne è un bene, perché, come dice lei stessa: «Il cancro spesso intimorisce di più chi ti sta accanto. Più lo conosci, meno fa paura».