Corigliano-Rossano, Straface all’Asp: «Consentire a tutti i medici e infermieri disponibili di somministrare il vaccino»
L’ex sindaco: «Tutto ciò è già accaduto in altre realtà del Paese e renderebbe molto più veloce e facile la fase di somministrazione»
CORIGLIANO-ROSSANO - «A giusta ragione, tutte le comunità, ivi compresa quella della città di Corigliano-Rossano, guardano con ottimismo sociale e fiducia nelle istituzioni alla fase, da poco iniziata, della somministrazione dei vaccini, quale unico antidoto per debellare l’emergenza epidemiologica purtroppo in corso ormai da un anno. Ritengo, e penso che tale pensiero personale sia condiviso da altri, che si possa e si debba fare tutto il possibile per rendere sempre maggiormente celere ed efficace la predetta fase, al fine di garantire la massima copertura della popolazione».
È quanto dichiara Pasqualina Straface, ex sindaco di Corigliano Calabro e rappresentante del Movimento del Territorio, che in merito formula una proposta all’indirizzo delle preposte autorità sanitarie.
«Rivolgo un appello ai vertici dell’Azienda Sanitaria Provinciale affinché sia consentito, mediante manifestazione d’interesse e come già accaduto in altre realtà del Paese, di rendere partecipi alle procedure di inoculazione del vaccino tutte le professionalità del territorio che forniscano disponibilità in tal senso: medici, infermieri, farmacisti, e via discorrendo. Tutto ciò – spiega Straface – renderebbe molto più veloce e facile la fase di somministrazione, coinvolgendo persone dotate di competenze e comprovata esperienza nonché di spirito d’adesione a questo importante momento di vita comune».
«Un notevole supporto – aggiunge - che andrebbe ad affiancare e sostenere in modo tangibile le professionalità dell’Asp già operanti in questo campo, contribuendo in modo incisivo al loro lavoro e garantendo celerità all’iter di somministrazione destinato a coinvolgere gradualmente tutte le fasce della popolazione».
«Auspico che – conclude Straface - questa proposta possa essere accettata e divenire realtà per i motivi fin qui esposti, accogliendo le istanze della gente comune che, come già evidenziato, guarda con legittima attesa e unica speranza al vaccino quale mezzo di contrasto per sconfiggere il temibile virus».