Ospedale di Cariati, riapertura chiesta a gran voce da istituzioni e società civile
Colamaria (UDICON): «Questa battaglia non è solo di Cariati, ma di tutto il territorio. Bisogna però evitare strumentalizzazioni e passerelle»
CARIATI – «Non possiamo restare indifferenti davanti alla battaglia si sta continuando a portare avanti in modo unitario, dalle istituzioni e dalla società civile, per il re-inserimento dell’ex ospedale di Cariati nella rete ospedaliera regionale. Quella battaglia non è solo di Cariati, ma di tutto il territorio. Bene l’attenzione mediatica, ma bisogna evitare strumentalizzazioni e passerelle politiche in questo periodo, da parte di tutti».
È quanto dichiara il presidente provinciale dell’Unione per la Difesa dei Consumatori (UDICON) Ferruccio Colamaria che sottolinea il sostegno a tutte le iniziative che si stanno mettendo in piedi per raggiungere l’obiettivo. Tra queste, anche quella dei ragazzi de Le Lampare che da 28 giorni hanno occupato l’ospedale ed ai quali va tutto il ns sostegno ed incoraggiamento.
«Le eventuali e fisiologiche divisioni politiche in seno ad una singola comunità – aggiunge – devono passare necessariamente in secondo piano rispetto ad un obiettivo di interesse più vasto e comune. Ai cittadini interessa solo vedersi riconosciuto il fondamentale diritto alla sanità».
«L’interruzione di un percorso prima e l’impegno per la riapertura dell’ospedale di Cariati, hanno toccato e continuano a toccare – continua – anche le comunità dei territori limitrofi, fino ovviamente a Corigliano-Rossano dove si avverte il peso di questa gravissima insufficienza di servizi essenziali. È sentita da quanti sono nati o hanno visto nascere i propri figli in quel reparto; è avvertita oggi da chi non può godere della giusta assistenza perché si registrano reparti saturi o al collasso».
«L’emergenza covid – conclude – non ha fatto altro che ingigantire il problema che già prima meritava di essere aggredito con una revisione delle scelte rispetto ad un Piano di rientro che, dal 2010 in poi non ha portato a nessuna delle soluzioni per le quali era stato scritto, approvato ed attuato. Tra queste, la riapertura del presidio territoriale di Cariati deve avere massima priorità. Senza se e senza ma. E, se possibile, se rincorse auto-celebrative o primogeniture. Il Vittorio Cosentino non andava chiuso e va riaperto nell’interesse di tutti. Ci uniamo alla richiesta già avanzata da tutti destinata al Commissario Guido Longo di venire a constatare di persona quanto sostenuto».