La Coop a sostegno della Clementina: garantire giusto prezzo di acquisto. Graziano: «Sia solo il punto di partenza»
Il sistema di cooperative italiane, attraverso i suoi supermercati, ha deciso di dare una mano ad un comparto fiaccato da alluvioni, Covid e siccità
CORIGLIANO-ROSSANO - La clementina, e con lei i suoi produttori, continua a restare intrappolata di fronte alla grande distribuzione organizzata. Un mostro che ha ben poco di mitologico ma tanto di reale. Un sistema articolato che imbriglia e fa annaspare chi, restando eroicamente dietro ettari di terreni, butta sudore, soldi, sangue e sacrifici. Un salvagente - in questo oceano diventato una savana in cui vige la regola del più forte – viene lanciato dalla Coop, che annuncia una campagna straordinaria a sostegno dei produttori calabresi.
Infatti, da ieri, mercoledì 2 dicembre, su tutta la rete degli oltre 1100 punti vendita, verrà garantito un giusto prezzo di acquisto ai produttori e un prezzo al consumatore entro i 90 centesimi al chilo. «Un prezzo di acquisto giusto in grado di coprire i costi di gestione e la disponibilità a dare evidenza nei propri punti vendita ai frutti più piccoli ma ugualmente gustosi». A scriverlo è la Coop stessa che aggiunge: «Un mercato su cui si sommano problemi storici quali la frammentazione della produzione ma su cui agiscono anche aspetti più attuali ed in parte imprevisti, quali la siccità estiva e autunnale che ha favorito una naturale maggiore presenza di clementine di piccolo calibro oltre alle ripercussioni di diminuzione dei consumi in alcuni canali di vendita causa Covid». Non è la prima volta che la Coop si muove in aiuto a determinati comparti, basti pensare cosa accaduto in passato con il pomodoro pachino o con il pecorino sardo.
IL PLAUSO DELLA POLITICA
Chi si è dimostrato molto sensibile alla tematica è il consigliere regionale Giuseppe Graziano, il quale ha salutato così l’iniziativa: «Garantire il giusto prezzo di acquisto al produttore e di vendita al consumatore, entro i 90 centesimi, delle clementine della Piana di Sibari – dice Graziano – è un solo un punto di partenza. Sicuramente è una buona iniziativa di marketing. Ma non può essere assolutamente la soluzione. Da parte dei grossisti, il prezzo normale d'acquisto di un prodotto di eccellenza come le clementine non può essere riconosciuto solo in fase di emergenza o, comunque, come forma straordinaria di sostegno. Grazie alla COOP- conclude - che con questo gesto ha dimostrato grandissima sensibilità, ma noi continuiamo a batterci affinché il mercato agrumicolo della Sibaritide non sia di stampo coloniale ma possa avere regole d'acquisto e di vendita eque e giuste».