Dalle aule del Liceo a piazza San Pietro: sei universitari rossanesi si ritrovano per il Conclave
Marco, Cristinacarmen, Vincenzo, Sofia, Francesco e Chiara domani si ritroveranno a piazza San Pietro per vivere l'apertura del Conclave. Per loro sarà un momento di consapevolezza

CORIGLIANO-ROSSANO - Un legame che va oltre i banchi di scuola, uniti dalla fede e dall'attesa: un gruppo di ex-liceali di Rossano, ora sparsi per le università d'Italia, si sono dati appuntamento domani a Roma, in piazza San Pietro, per assistere all'inizio del Conclave che eleggerà il successore di Papa Francesco.
Marco, Cristinacarmen, Vincenzo, Sofia, Francesco e Chiara. Giovani che, dopo aver condiviso gli anni del liceo a Rossano, hanno intrapreso strade diverse, ma che ora si ritroveranno nella Città Eterna, animati da un comune desiderio di partecipare a un momento storico: l'elezione del successore di Pietro!
«È stato quasi naturale ritrovarsi qui» racconta Marco, studente di filosofia a Bologna. «Nonostante la distanza, il legame tra noi è rimasto forte e sentivamo il bisogno di essere presenti all'inizio di questo evento così importante». Del resto, quando venne eletto Francesco erano ancora bambini e questo, di fatto, per loro diventa un evento di consapevolezza.
Il viaggio, organizzato in fretta e furia, è stato l'occasione per rincontrarsi, per condividere ricordi e per confrontarsi sulle aspettative per il futuro.
Ma quali sono le speranze di questi giovani per il futuro della Chiesa e per la figura del nuovo Papa? Le loro opinioni, pur nella comune fede, sfumano in diverse declinazioni.
«Spero in un Papa che sappia proseguire il cammino di apertura e dialogo intrapreso da Francesco» afferma Vincenzo, ora studente di storia a Roma. «Un pastore umile e vicino alla gente, che continui a scuotere le coscienze sui temi della giustizia sociale e della cura del creato. Forse, però, con una maggiore attenzione alla ricchezza della nostra tradizione».
Sofia, con un sorriso dolce, aggiunge: «Sarebbe bellissimo se il nuovo Papa fosse una figura giovane, capace di parlare il nostro linguaggio, di comprendere le nostre sfide. Non solo qualcuno che si rivolga ai giovani, ma che sia uno di noi, che abbia vissuto le nostre esperienze».
Francesco concorda: «Un Papa giovane potrebbe portare una ventata di freschezza e innovazione, senza però rinnegare i valori fondamentali del Vangelo. Qualcuno che sappia usare i nuovi media, che sia presente sui social, che non abbia paura di confrontarsi con il mondo contemporaneo».
Chiara, infine, con la sensibilità da artista, auspica un Papa «che sappia comunicare la bellezza della fede, che attraverso le sue parole e i suoi gesti possa ispirare speranza e meraviglia. Un uomo di profonda spiritualità, ma anche di grande umanità»
Il loro ritrovo romano è un simbolo della vivacità della fede giovanile, un segnale che la Chiesa, anche tra gli ex-liceali di Rossano sparsi per l'Italia, pulsa di un desiderio di futuro e di una partecipazione sentita ai suoi eventi più significativi. Mentre la Cappella Sistina si prepara ad accogliere i cardinali elettori, questi sei giovani calabresi rappresentano un'Italia giovane che guarda al futuro con speranza e senza la malizia dei tempi, desiderosa di un pastore che sappia guidare la Chiesa con saggezza, coraggio e un occhio attento alle sfide del nostro tempo. E tutto questo testimonia che l'energia generata dal pontificato di Giovanni Paolo II attorno ai giovani, continua a vivere e a perpetuarsi nei tempi e a tramandarsi di generazione in generazione... anche tra i Papi!