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Eugenio Sorrentino, il rossanese compositore e maestro di musica del diciannovesimo secolo

10 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - Far parte di una Comunità, il contatto quotidiano con gli altri, le relazioni interpersonali che via via si consolidano e si espandono consentono di scoprire, giorno per giorno, non solo le sue contraddizioni ma anche i suoi valori in termini di tradizioni, di cultura, di storia, ma soprattutto di risorse umane che per la Città sono state importanti, ma che, molto spesso, per diversi motivi, col tempo, sono finite nell’oblio. Pertanto, fare memoria di chi ci ha preceduto credo sia il minimo che si possa fare e devo dire che, nel caso di Rossano, le figure che nei diversi campi si sono accreditate a far parte del patrimonio storico culturale della Città sono veramente tante. Tra queste come non ricordare Eugenio Sorrentino, noto ai più come il "Maestro della Banda Rossa".

Aggiungo che il presente contributo nasce, oltre che dalla mia personale passione per la ricerca storica e documentale finalizzata alla conoscenza della mia Comunità rossanese e a comprendere le sue origini e chi ci ha preceduto, anche da un rapporto di amicizia consolidato nel tempo tra la mia famiglia e quella dei Sorrentino risalente agli anni ’60, periodo della mia adolescenza e del mio percorso di studi nelle Scuole Superiori a Rossano. Conobbi molti di loro, ma la figura di questo antenato a me è sfuggita. Ultimamente, un incontro casuale tra me e Maria Giulia, a seguito della pubblicazione del mio libro: Vita e opere di autorevoli figure rossanesi, e il conseguente scambio di opinioni e suggerimenti mi portarono a scoprire la figura di questo interessante personaggio della cultura rossanese nel campo della musica. Indirizzato a guadagnare le necessarie informazioni da Luciana, sorella di Maria Giulia, ho potuto raccogliere materiale necessario e utile a far conoscere, attraverso questo mio modesto contributo, ammesso che ce ne fosse bisogno, chi era Eugenio Sorrentino, il rossanese compositore e maestro di musica del XIX secolo, ed eccomi qui a raccontarne in qualche modo la sua storia.

Eugenio Sorrentino venne alla luce a Rossano, patria di San Nilo, di San Bartolomeo e di tante altre numerose autorevoli figure, il 20 settembre 1865 da Antonino Sorrentino e Beatrice Malena. Una famiglia, la sua, formata da altri due fratelli: Raffaele, medico, direttore dell’ospedale di Rossano, coniugato con Giulia Sellaro e Vincenzo e quattro sorelle: Amelia, sposata con Nicola Sellaro; Emma coniugata con Ciccio Pisani; Marianna e Virginia, non coniugate.  
      
Relativamente alla sua formazione, Eugenio frequentò le scuole primarie e secondarie, prima di entrare nel Regio Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, assecondando così l’interesse e la sua grande passione per la musica in tutte le sue formulazioni. Sentimento che lo coinvolse fin dalla tenera età mostrando delle notevoli attitudini al riguardo. Desiderio, peraltro, soddisfatto dai genitori che lo sostennero negli studi in quella importante scuola, da cui vennero fuori tanti famosi e valenti maestri e compositori. 

Il Nostro, conosciuto e apprezzato come direttore della banda musicale, nota con il nome di “Banda Rossa”, quasi trentenne, per le sue qualità e competenze professionali nel campo musicale, venne accreditato nel settore alla pari di tanti altri musicisti ed in particolare del gruppo formato da noti compositori meridionali tra cui si annoverano Saverio Mercadante di Altamura, Domenico Cimarosa di Aversa e Giovanni Paisiello di Taranto, uno degli ultimi e importanti esponenti della scuola musicale napoletana. La musica di Eugenio Sorrentino si dimostrò una straordinaria unione tra classicità e romanticismo. Secondo alcune note informative, ricavate da una pubblicazione di cui alla nota in bibliografia, “classicista era la formazione ricevuta a Napoli, basata sui modelli della scuola operistica napoletana, di Haydn e di Mozart, e anche una personale tendenza a valori poetici come armonia e compostezza. Romantico era invece il pathos delle sue opere, l'importanza che le passioni e i sentimenti assumono nelle vicende rappresentate. Il punto di raccordo fra le due tendenze è la melodia, che senza venir meno a una classica sobrietà crea atmosfere sognanti, sensuali e malinconiche, vicine al romanticismo del tempo. Tale talento nel cesellare melodie della più limpida bellezza conserva ancora oggi un'aura di magia, mentre la sua personalità artistica si lascia difficilmente inquadrare entro le categorie storiografiche. Legato ad una concezione musicale antica, basata sul primato del canto, sia esso vocale o strumentale”1.

Più tardi, a seguito delle brillanti prove dispensate in svariati rami della musica, nel 1888 ottenne il diploma di Alta composizione, Direzione d'orchestra e Banda musicale, che conseguì con il massimo dei voti. Iniziò la sua attività nell’anno seguente, nella quale, da subito, dirigendo le orchestre, dimostrò elevatissima bravura e competenza, ragione per la quale fu chiamato, secondo quanto riportato in alcuni appunti, “dalla Società Promotrice di Musica di Sansevero” ad assumere la direzione del corpo musicale della Banda cittadina. Ricoprì così l’incarico di Direttore della ‘Banda Rossa’, che proprio per il colore della giubba e del berretto dei suoi musicanti ne prese il nome. 

Accettato l’incarico di Direttore, nella stessa San Severo dove inizialmente si sistemò, prima di andare in giro per il mondo in Europa e nelle Americhe e costellare così la sua carriera di successi e riconoscimenti, il Nostro, in breve tempo, con la sua direzione, fece fare alla banda del luogo quel salto di qualità che la pose in primo piano all’attenzione degli intenditori, tanto che cominciarono ad arrivare numerose richieste dalle tante e diverse città italiane che ne apprezzavano come incantati le varie esecuzioni provocando ovunque entusiasmo, rispetto e sentita approvazione. Tra le tante città nelle quali la Banda Rossa e il maestro Eugenio Sorrentino portarono la loro musica si vuole ricordare anche Napoli, che in diverse occasioni poté così entusiasmarsi, con orgoglio, dell’ingegno e del talento del suo ex alunno. 

Nel 1891, proprio a Napoli, secondo informazioni della stampa dell’epoca, la Banda Rossa con Eugenio Sorrentino a dirigerla “diede il primo concerto nella Galleria Umberto I, ammirata e applaudita, non solo dal colto pubblico ma anche da tutti quei maestri, cui parve, nell’udire la Banda Rossa di assistere alle più stupende rappresentazioni teatrali, e vi lasciò tanto desiderio di sé nei napoletani, che l’anno seguente vi si dovette recare di nuovo destando maggiore ammirazione ed entusiasmo”2.

Per la Banda Rossa, diretta dal Maestro Eugenio Sorrentino, fu un susseguirsi di successi tanto che inizialmente nota solo nelle province meridionali, via via divenne rinomata in tutta Italia, acquistando celebrità anche al di là dei confini nazionali, riscuotendo ovunque successo e fu ammirata e applaudita da un colto e numeroso pubblico. La tecnica musicale del Maestro Sorrentino, semplice e romantica, riuscì ad accendere forti emozioni. La sua produzione operistica fu ricca di melodie tali da creare situazioni fantastiche. Il Nostro, durante le diverse rappresentazioni esprimeva con naturalezza la sua forte disposizione per la musica. Una musica che giungeva al cuore grazie anche ad un'infuocata “ispirazione drammatica e ad una sensibilità musicale lirica e malinconica”3.

In quel di San Severo di Foggia in Puglia, Eugenio Sorrentino contrasse anche matrimonio con Felicia Colio del luogo, ma non ebbe figli. 
Prese parte a molti eventi e ricevette alcuni importanti riconoscimenti. Al riguardo, secondo alcune indicazioni riportate da ritagli dei giornali dell’epoca datate San Severo, luglio 1897 e raccolte in un’apposita pubblicazione, che confermano le eccellenti doti dell’artista rossanese e di cui si riporta un ampio passaggio, Eugenio Sorrentino, “a Genova nel 1892 vinse il primo premio (medaglia d'oro e gonfalone) all'Esposizione Colombiana, tra 64 bande, le migliori che vanti l'Italia. Da allora il nome di questo giovane cultore di musica divenne celebre anche all’estero oltre le Alpi. L’anno scorso -continua la nota- con la sua banda fece per sei mesi un giro artistico per la Germania e l'Olanda. Berlino, l’Aja, Danzica Monaco Dresden, Hannover, Breslau, Konisberg e altre principali città. Tutte furono entusiaste nell'udire la Banda Rossa e la colta stampa tedesca ed olandese tributarono lodi ed encomi al suo valentissimo Direttore. A quei settentrionali, come agli italiani, parve di assistere alle più stupende rappresentazioni teatrali produzioni del genio italiano e straniero. Il Maestro Sorrentino insomma portò la Banda Rossa da lui diretta a tal grado di perfezione, da essere posta innanzi, secondo il giudizio dei più severi e dotti critici tedeschi come modello alle bande di tutta Europa. Ottimo e gentile pensiero è stato quello di raccogliere in un volume quanto nella stampa tedesca e olandese si venne pubblicando intorno alla Banda Rossa. Dalla critica sincera e sposata di quei settentrionali, che qui diamo scrupolosamente tradotta, gran vantaggio trarrà certo l'artista, e sommo diletto quanti vedono la Banda Rossa giunta a tanta eccellenza da suscitare ammirazione nei paesi ove grande è il culto delle arti belle e gentili. Gioverà, altresì, la pubblicazione di queste pagine a dimostrare con quanta cura e costanza, con quanto intelletto d'amore la Società Promotrice di Musica abbia sostenuto l'opera dell'egregio Maestro. Quando, sono ormai cinque anni, dopo che la Banda Rossa, ebbe conseguito il meritato premio nelle feste colombiane a Genova, la benemerita società volle che al Maestro Sorrentino fosse coniata aurea medaglia, fece scolpire su di questa il motto Vincit Labor. Le quali parole chiariscono quanto possa una mente eletta, mercé l'opera efficace di persone volenterose. S’abbiano dunque i componenti la Nobile Associazione questo volume, che certo varrà a ricordare che, per loro mezzo, la nostra ricca industriosa Sansevero s’acquistò rinomanza di città colta e gentile. Tempo verrà, che, come d'ogni altra grande opera umana, della Banda Rossa resterà solo la memoria: questa perdurerà tuttavia nell'animo dei generosi come eco lontana d’una voce di paradiso”4. 

Del Nostro, come già citato, non mancarono e tardarono a parlarne anche alcune testate giornalistiche dell’epoca soprattutto internazionali. Tra queste in Germania, la Crefelder Zeitung, che nel giugno 1986 scriveva: “Una Banda italiana portò una variante graditissima nelle serie dei concerti militari. I figli di Puglia vestiti di uniforme rosso vivo per cui si sono dati il nome di Banda Rossa giustificano pienamente il buon nome che ha preceduto le loro esecuzioni. Il Direttore Maestro Eugenio Sorrentino s’è fornito ad un corpo musicale che ubbidisce con immancabile sicurezza ai suoi più lievi cenni. […] Ogni strumento si trova in mani esperte; l'insieme dei suoni è perfetto, e Direttore, musicanti sono benissimo affiatati tra loro”5.

Sempre nel giugno 1986, ancora in Germania, la testata Essener Neweste Nachrichten dichiarava che “Nel giardino pubblico, una banda italiana, diede innanzi a gran folla i due primi concerti. […] La banda, come corpo musicale, ha raggiunto un altro grado di capacità artistica coll’esattezza irreprensibilmente rigorosa nell'unità del tempo, con la proporzionalità della dinamica, col caratteristico trattamento del crescendo e decrescendo sulle singole note, con la sorprendente facilità di suonare ogni strumento con la ricchezza di solisti i quali emergono per la squisita loro arte. […] Anche in Germania abbiamo valenti orchestre, ma i nostri ospiti destano speciale interesse per la loro maniera schiettamente italiana, e chi s’interessa alla produzione musicale non dovrebbe lasciarsi sfuggire questa occasione per ascoltare una buona volta della musica veramente italiana”6.

In Olanda, invece, interessante è quanto riportato dal Courier de Scheveningen nel luglio 1896 che in alcuni passaggi così annota: “La Banda Rossa di Sansevero (Italia) ha ottenuto in due concerti dati negli splendidi locali della Kursaal, dei trionfi veramente meritati. La Banda conta 45 membri tutti in elegante uniforme e bisogna pur dirlo, ad onor del vero, tutti di aspetto superbo. Essi sono vestiti di rosso con trecce d'oro, con l’elmo e i calzoni gallonati riccamente in rosso. Il Direttore, Maestro Eugenio Sorrentino, del conservatorio di Napoli porta anch’egli l’uniforme, però con distintivi di Ufficiale Superiore. L'orchestra è stata molto applaudita, sia per i meriti incontestabili degli ottoni, sia per la precisa esecuzione di tante belle pagine della dolce musica italiana, sia anche per la foga indiavolata, con cui furono eseguite le marce militari e gli altri pezzi dello stesso genere. Il direttore, Maestro Sorrentino, conosce a fondo l'orchestra da lui diretta, mette spesso in evidenza alcuni solisti di gran valore come il clarinetto, il cornetto, e il corno inglese. Tutto sommato, possiamo felicitarci di aver fatto la conoscenza della Banda Rossa la quale ci ha fatto passare parecchie belle serate in attesa del ritorno dell'orchestra filarmonica di Berlino. La Banda Rossa suonò ricevendo segni di viva approvazione da parte dell'uditorio. Certe composizioni come la vivace Serenade Espagnola del Metrà e la Serenata Sentimentale di Schubert furono molto applaudite. Così fu resa giustizia ai musicanti, perché essi eseguirono questi pezzi in maniera artistica, facendo onore a sé stessi e al loro Direttore. Quando queste righe appariranno nella Kursaal la banda rossa di Sansevero starà eseguendo il programma di addio, nel quale figureranno i numeri meglio accolti del repertorio. E prendiamo questa occasione per ringraziare il Maestro Eugenio Sorrentino, direttore erudito della Banda Rossa delle belle esecuzioni offerteci. Nel momento che egli sta per abbandonarci, teniamo ad attestargli tutta la nostra simpatia ed assicurarlo che l'uditorio della Kursaal ha seguito con massimo interesse i concerti di questa musica italiana”7.

Riportare in questa sede le lodi e i positivi giudizi ricevuti dalla fenomenale banda Rossa, da parte della stampa europea, credo sarebbe molto ripetitivo, tuttavia ritengo sia necessario sottolineare che la stessa, a giudizio della critica, venne considerata la prima Banda in Europa ad aver raggiunto un altissimo livello di abilità artistica-esecutiva, tanto da essere proposta come modello di riferimento.

Le doti principali di Eugenio Sorrentino erano l’abnegazione, la perseveranza, l’altruismo. Poco si conosce, invece, delle sue amicizie e del suo impegno politico. Professionalmente lasciò alcune testimonianze attraverso la pubblicazione di alcuni scritti, una serie di partiture per banda, romanze, vari spartiti musicali e un’opera lirica. Tra le sue monografie in musica stampa si sono potute rintracciare le seguenti opere:

-Alla distintissima Signorina Teresa Avallone, Illusioni | Mazurka, un’opera autografa pubblicata il 15 Aprile 1884; Liberty, Elkhart, Indiana: C. G. Conn. Co., Stati Uniti d'America, 1899; Harriet march, Theodore Presser, Philadelphia, Stati Uniti d'America, 1899; Willow grove march, Theodore Presser, Philadelphia, Stati Uniti d'America, 1899; The Kansas City spirit march, J. W. Jenkins Sons' Music Co., Kansas City, 1901; Heim electric park march, Everett-Titus. Printing Co., Kansas City, 1904; Lo so... / musica di Eugenio Sorrentino; versi di Pasquale Celsi, Raffaele Izzo, Napoli, Rossano, 1922; Serenata, musica di Eugenio Sorrentino, versi di Michele Zito, Raffaele Izzo, Napoli, [tra 1900-1940]; Scene Calabresi, 1929; Sul lido, serenata per canto, versi di Gherardo de Rosa, musica di Eugenio Sorrentino, R. Izzo, Napoli, [1900-1950].

Dopo essere stato applaudito e ammirato in tutto il mondo Eugenio Sorrentino ritornò alla casa del Padre nella sua Rossano il 26 settembre 1943. Il suo corpo è seppellito nel cimitero della Città.

Bibliografia
1Giudizi della stampa tedesca e olandese sulla Banda Rossa di San Severo, diretta dal maestro Eugenio Sorrentino: ricordo per i componenti la società promotrice di musica San Severo, De Girolamo, San Severo 1897.
2 Cfr. Giudizi della stampa tedesca e olandese… cit. nota 1.
3 Cfr. Giudizi della stampa tedesca e olandese… cit. nota 1.
4 Cfr. Giudizi della stampa tedesca e olandese… cit. nota 1.
5 Cfr. Giudizi della stampa tedesca e olandese… cit. nota 1.
6 Cfr. Giudizi della stampa tedesca e olandese… cit. nota 1.
7 Cfr. Giudizi della stampa tedesca e olandese… cit. nota 1.
 

Franco Emilio Carlino
Autore: Franco Emilio Carlino

Nasce nel 1950 a Mandatoriccio. Storico e documentarista è componente dell’Università Popolare di Rossano, socio della Deputazione di Storia Patria per la Calabria e socio corrispondente Accademia Cosentina. Numerosi i saggi dedicati a Mandatoriccio e a Rossano. Docente di Ed. Tecnica nella Scuola Media si impegna negli OO. CC. della Scuola ricoprendo la carica di Presidente del Distretto Scolastico n° 26 di Rossano e di componente nella Giunta Esecutiva. del Cons. Scol. Provinciale di Cosenza. Iscritto all’UCIIM svolge la funzione di Presidente della Sez. di Mirto-Rossano e di Presidente Provinciale di Cosenza, fondando le Sezioni di: Cassano, S.Marco Argentano e Lungro. Collabora con numerose testate, locali e nazionali occupandosi di temi legati alla scuola. Oggi in quiescenza coltiva la passione della ricerca storica e genealogica e si dedica allo studio delle tradizioni facendo ricorso anche alla terminologia dialettale, ulteriore fonte per la ricerca demologica e linguistica